Savoca in piazza per dire no al femminicidio con la panchina rossa per la vita - FOTO
di Andrea Rifatto | 24/05/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/05/2017 | ATTUALITÀ
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Dopo Furci e Roccalumera anche Savoca ha aderito a una “Una panchina per la vita”, campagna dell’associazione e Centro antiviolenza “Al tuo fianco” di Roccalumera per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla problematica della violenza sulle donne e sul femminicidio. Sabato sera nella piazza della frazione San Francesco Di Paola è stata inaugurata la terza panchina del comprensorio, dipinta di rosso, colore che rappresenta non solo il sangue ma anche l’amore e la passione. All’iniziativa erano presenti la presidente di “Al tuo fianco” Cettina La Torre; il sindaco di Savoca Nino Bartolotta; la dirigente dell’Istituto comprensivo di S. Teresa, Enza Interdonato; Vera Squadrito, mamma di Giordana, vittima di femminicidio a Catania, i sindaci Giuseppe Di Tommaso (Nizza), Marco Saetti (Casalvecchio) e altri amministratori dei comuni vicini, oltre a rappresentanti di associazioni e cittadini. “L’iniziativa dell’associazione “Al tuo fianco” è lodevole – ha detto Bartolotta – perché con abnegazione si sta lavorando per sconfiggere la piaga della violenza sulle donne. L’aver installato la panchina rossa nella piazza di San Francesco è stata una scelta precisa, perché è frequentata dai ragazzi ed è con loro che deve partire l’azione di sensibilizzazione”. L’assessore Carmela Miuccio ha ricordato come Savoca abbia già ospitato manifestazioni contro la violenza, come il Tappeto per la vita, mentre la presidente La Torre ha ricordato come siano stati fatti notevoli passi in avanti ma c’è ancora tanto da lavorare per eliminare ogni forma di violenza. Vera Squadrito ha poi raccontato la storia dell’uccisione della figlia sottolineando di non avere avuto l’appoggio delle istituzioni prima della morte di Giordana. Gli studenti della Media di Rina si sono esibiti in un ballo contro la violenza, prima che venissero liberati in cielo due palloncini rossi in ricordo di Giordana e Laura, altra vittima di femminicidio.