Savoca, issata la torre per le antenne: il Cga respinge il ricorso urgente del Comune
di Andrea Rifatto | 26/02/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/02/2024 | ATTUALITÀ
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La torrente nel terreno a Contura
La torre è stata già issata e dalla giustizia arriva un altro via libera. Il Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo ha infatti respinto il ricorso cautelare presentato dal Comune di Savoca contro la società “Inwit Spa”, che ha posizionato un traliccio in un terreno privato nella frazione Contura superiore sul quale saranno installati impianti di telefonia mobile multigestore. L’avvocato Salvatore Gentile, che assiste l’Amministrazione comunale, puntava a stoppare la sentenza del Tar di Catania con la quale il mese è scorso è stato accolto il ricorso di primo grado della società telefonica ed è stato annullato il provvedimento di diniego alla realizzazione del traliccio, emanato il 19 giugno giugno dall’Ufficio tecnico. Il Cga ha stabilito adesso che non vi sono i caratteri di gravità, irreversibilità e irreparabilità che rendono necessario un provvedimento di urgenza che non consente di attendere la trattazione dell’istanza cautelare in sede collegiale, con il contraddittorio tra le parti, sottolineando come “l’eventuale paventata interinale realizzazione del traliccio non sarebbe certo intrinsecamente irreversibile”, in quanto l’eventuale demolizione conseguente ad un ipotetico accoglimento collegiale delle ragioni del Comune causerebbe unicamente un pregiudizio economico per “Inwit Spa”. Dunque viene a mancare ogni effettivo “periculum in mora” (ossia il possibile danno per l’ente), una delle due condizioni richieste dalla legge affinché possa concedersi la misura cautelare monocratica. La camera di consiglio per la trattazione collegiale della domanda cautelare è stata fissata per il 20 marzo e quindi per il momento nessuno stop ai lavori, avviati un mese fa e di fatto ultimati, visto che il titolo edilizio rimane valido. La sentenza del Tar ha bollato come illegittimo il regolamento comunale nella parte in cui vieta l’istallazione di stazioni radio base in aree diverse da quelle individuate dal Comune e di fatto ha smontato il Piano antenne redatto dalla società “Polab”, che invece l’Amministrazione punta a difendere ritenendolo un valido strumento di pianificazione delle installazioni di impianti di telefonia mobile.