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Savoca. Quale soluzione per la sinagoga?
di Andrea Rifatto | 09/06/2014 | ATTUALITÀ
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Il sopralluogo alla sinagoga di Savoca
Tornata alla ribalta dopo il ritrovamento di una stele lapidea raffigurante la stella di David (leggi qui l'articolo), la sinagoga di Savoca è oggetto, in questi giorni, di particolari attenzioni. I resti della struttura, sita nel centro storico, sono esposti da molti anni alle intemperie, e ciò non ha certamente giovato a mantenerli in buono stato di conservazione. Stamane, alla presenza dei proprietari del bene e di tecnici ed amministratori comunali, si è tenuto un sopralluogo per verificare le condizioni del manufatto ed accertare se vi sono parti che necessitano di interventi urgenti utili a scongiurare eventuali crolli, che potrebbero minare l’incolumità di quanti transitano quotidianamente sulla via San Michele. Il Comune di Savoca, rappresentato dall’assessore Giuseppe Meesa, dal capogruppo di minoranza Massimo Stracuzzi e dal resposabile dell’area tecnica, geom. Santino Scarcella, ha studiato con i proprietari della sinagoga quali potrebbero essere le modalità di messa in sicurezza del rudere: al termine dell’incontro è stato deciso di concedere ai privati la possibilità di verificare attentamente lo stato dei luoghi tramite un tecnico di fiducia, e di comunicare all’ente savocese, entro quindici giorni, come si intende intervenire per eliminare le porzioni instabili del fabbricato. Una soluzione accettata di buon grado da entrambe le parti, che si spera possa alimentare nuovamente l’interesse a valorizzare un pezzo di storia non solo di Savoca ma di tutta la Sicilia.
Turisti stranieri in sosta dinanzi la sinagoga
Già nel 1997, dopo la visita alla sinagoga del prof. Nicolò Bucaria, ricercatore all'Albright Institute of Archaeology di Gerusalemme, e di padre Benedetto Rocco, docente di Sacra Scrittura e Patristica alla facoltà teologica “S.Giovanni Evangelista” di Palermo, sembrava si fosse sulla strada giusta per approfondire gli studi sui quei resti segnati dal tempo: la Soprintendenza di Messina dichiarò di essere disponibile a proporre l’apposizione del vincolo storico-artistico, chiedendo al Comune di Savoca di fornire gli identificativi catastali dell’immobile e i dati dei proprietari. Ma l’Amministrazione comunale dell’epoca non comunicò mai le informazioni richieste, forse perché ritenne non ci fosse la certezza assoluta che tra quelle mura ci fosse stato un luogo di culto dell’ebraismo, e tutto cadde nell’oblio. La scoperta, nei giorni scorsi, dell'importante reperto, ad opera di uno zelante cittadino appassionato di storia locale, ha fatto tornare le attenzioni su questo capitolo di storia. Nonostante i resti della sinagoga non siano valorizzati e non esiste alcuna indicazione esplicativa, l’esistenza del luogo sacro viene segnalata dalle guide turistiche che accompagnano i numerosi visitatori che solcano quotidianamente le vie di Savoca. Quel che è certo è che sarebbe bene programmare un intervento di ripulitura del fabbricato, provando successivamente ad approfondire gli studi sulla sua conformazione architettonica, in particolare sulla cisterna sotterranea, rimasta finora inesplorata. Il reperto con incisa la stella di David, invece, in attesa magari di essere analizzato più a fondo, rimane conservato nel Museo storico etnoantropologico di Savoca, gelosamente custodito in un cassetto dal responsabile Santo Lombardo, presente al sopralluogo. Sarà la volta buona che un bene così prezioso riesca finalmente a vedere la luce? Sarebbe bene che il Comune di Savoca, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina e l'Archeoclub Val d'Agrò scendano decisi in campo per mostrare le reali intenzioni, perchè non ci si può defilare dinanzi alla storia.
Il reperto trovato nei giorni scorsi