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Savoca-S.Teresa, ancora guerra sui rapporti patrimoniali
di Gianluca Santisi | 29/04/2015 | ATTUALITÀ
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Rossana Carrubba e Cateno De Luca
La questione relativa alla definizione dei rapporti patrimoniali e finanziari tra S. Teresa di Riva e Savoca non è affatto chiusa. Il commissario ad acta del comune savocese, Rossana Carrubba, non intende infatti sottostare al pagamento di quasi 200mila euro nei confronti del Comune di S. Teresa, così come stabilito dal funzionario dell’assessorato regionale delle Autonomie locali, Giuseppe Terranova, al quale era stato affidato il compito di dirimere l’annosa questione, e come richiesto dall'amministrazione del sindaco Cateno De Luca. Secondo gli esperti che hanno affiancato il commissario Carrubba, l’avv. Cecilia Nicita e il geom. Santino Mastroeni, il lavoro di verifica svolto dal consulente nominato da Terranova, Vincenzo Intravaia, conterrebbe alcune “sviste” su aspetti che se invece fossero stati presi in considerazione avrebbero azzerato il debito. Il patrimonio che Savoca avrebbe acquisito da S. Teresa dopo la separazione tra i due comuni, avvenuta nel 1948, era già di proprietà del centro collinare prima dell’accorpamento del 1929. Nulla, dunque, sarebbe dovuto. Ma per il commissario Terranova la questione sarebbe da ritenersi chiusa. Il funzionario regionale lunedì scorso ha inviato una nuova nota agli amministratori dei due centri, richiamando “tutti gli accordi e i verbali sottoscritti dalle parti”. Terranova dichiara quindi “chiuso il procedimento di definizione dei rapporti patrimoniali e finanziari dal quale emerge un debito del Comune di Savoca nei confronti del Comune di S. Teresa per 194mila 984 euro”. Secondo il commissario, le modalità di riparto del debito dovranno essere oggetto di una apposita riunione finale, considerate le esigenze di carattere finanziario a carico del Comune di Savoca.
Intanto il commissario Carrubba ha richiesto un parere alla Corte dei conti, sezione Sicilia, per sapere se "sia conforme ai principi contabili di sana e corretta gestione delle risorse finanziarie che nel caso di ricostituzione di Comune autonomo e non di istituzione di nuovo Comune, all'atto della definizione dei rapporti patrimoniali, il Comune ricostituito sia tenuto a corrispondere al Comune cui era stato unificato il valore di quei beni immobili già facenti parte del proprio territorio immoiliare e di cui ha sostenuto le spese di realizzazione".