Scaletta, chiuso dopo sei anni il dissesto finanziario: "Troppa fretta, tempi non maturi"
di Andrea Rifatto | 04/08/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 04/08/2021 | ATTUALITÀ
1371 Lettori unici
Il sindaco Gianfranco Moschella
A sei anni dalla dichiarazione di fallimento, il Comune di Scaletta Zanclea chiude la procedura di dissesto finanziario. Il Consiglio comunale ha infatti approvato all’unanimità con sei voti favorevoli (assenti Maria Luisa Di Blasi e Simona Federico in maggioranza, Carmen Urbano e Sonia Basile in minoranza) una delibera di presa d’atto della cessazione della procedura straordinaria avviata nel 2015, dopo la dichiarazione di dissesto, così come previsto dalla deliberazione redatta lo scorso aprile dall’organismo straordinario di liquidazione, la dott.ssa Nunzia Rungo, che in questi anni ha pagato la maggior parte dei debiti accumulati dall’Ente. La massa debitoria è stata quantificata allora in 5 milioni 262mila 986 euro ma dal rendiconto finale emerge ancora un debito residuo di 1 milione 051mila 171 euro, che dovrà essere gestito dal Comune. Una decisione, quella dell’organo di liquidazione, che non ha convinto del tutto l’Amministrazione del centro scalettese: “L’organismo ha chiuso il dissesto finanziario in maniera frettolosa e rapida e in tempi ancora non maturi - ha detto in aula il sindaco Gianfranco Moschella - senza tenere conto della vendita di parte del patrimonio immobiliare per la quale è vero che le aste sono andate deserte, ma in base alla normativa statale e al regolamento comunale si poteva procedere con trattativa privata per incamerare ulteriori proventi per circa 500mila euro e conseguentemente abbattere la massa debitoria. Inoltre l’ultimo decreto Sostegni bis ha previsto ulteriori fondi per i Comuni in dissesto - ha aggiunto - e con tali somme l’organismo avrebbe potuto pagare altri debiti al 40%, mentre con la chiusura del disseto queste somme, tra decreti ingiuntivi e interessi, nel 2023 triplicheranno”. Moschella ritiene sia necessario porre in essere un atto extragiudiziale per chiedere al Governo nazionale chiarimenti sulla procedura e ulteriori fondi. Anche il capogruppo di minoranza Mario Briguglio, oltre ad aver chiesto la presenza in aula dell’organismo straordinario di liquidazione, si attendeva quantomeno la redazione di una relazione conclusiva, ma il presidente Andrea Le Cause ha fatto presente di aver invitato la dott.ssa Rungo, che però ha sempre declinato l’invito sostenendo che l’argomento rientrava nella competenza esclusiva del Consiglio comunale.