Scaletta, D'Uva interroga il Governo: "Il torrente Racinazzi è ancora un pericolo"
17/03/2017 | ATTUALITÀ
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Il torrente Racinazzi in corrispondenza della Statale 114
“Nonostante siano passati quasi otto anni dalla tragedia alluvionale che, nell’ottobre 2009, ha colpito la città di Messina, permangono ancora problemi legati alla mala gestione della messa in sicurezza delle località danneggiate. Il torrente Racinazzi di Scaletta Zanclea rappresenta uno dei casi più eclatanti di queste opere incompiute”. Lo scrive il deputato del Movimento Cinque Stelle alla Camera Francesco d’Uva, che annuncia di aver depositato un’interrogazione scritta indirizzata al Governo. “La messa in sicurezza del Torrente Racinazzi era una delle priorità degli interventi – continua il deputato – in quanto si tratta di un’area che, ad ogni evento piovoso, diviene accumulo di terriccio e detriti, con gravi pericoli per l’incolumità dei cittadini che quotidianamente vi transitano. Quando l’ex premier Renzi è arrivato nella città di Messina per la firma del Patto ha elencato una serie di interventi previsti, tra cui anche la riqualificazione di aree a forte rischio idrogeologico”. Sulla base della sottoscrizione del Patto, il deputato ha pertanto chiesto al Governo se in questo ambito siano previste opere per la messa in sicurezza delle zone colpite dall’alluvione del 2009. “E’ assurdo che dopo così tanto tempo – conclude D’Uva – i cittadini continuino ad aspettare per interventi urgenti sul loro territorio. Sembra che le morti per le ‘tragedie annunciate’ non bastino mai come insegnamento”. Nell’interrogazione, rivolta al presidente del Consiglio e al ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare , D’Uva ha ricordato come l’evento dell’ottobre 2009 siano stati eseguiti i lavori per la messa in sicurezza dei torrenti e quindi l’ampliamento degli stessi, rilevando tuttavia come nonostante l’esecuzione dei lavori, il torrente Racinazzi continui a rappresentare un luogo ancora non del tutto sicuro, in considerazione delle criticità che a oggi non risultano completamente risolte, evidenziando le preoccupazioni dei cittadini riportate anche dalla stampa, dove è stato evidenziato “il perdurare del disagio causato dal mancato convogliamento delle acque meteoriche che, dall’autostrada, scendono nella sottostante via Roma, formando un pantano, trasportando detriti, provocando infiltrazioni ai piani bassi e gravi conseguenze per la viabilità e la sicurezza delle persone” e la “critica condizione del torrente Racinazzi, la cui messa in sicurezza risultava ancora incompleta e secondo quanto riportato dall’articolo, si sarebbe dovuto urgentemente ampliare l’alveo del torrente, il quale attraversava un’area fonte di preoccupazioni e pericolo”.