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Scaletta, grido d’allarme di commercianti e artigiani: "Così chiudiamo, subito risposte"

di Redazione | 04/04/2020 | ATTUALITÀ

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Pochi gli esercizi rimasti aperti in paese

“Gli equilibri economici di noi esercenti, già normalmente precari, sono diventati insostenibili: ci chiedete di tenere duro, ma oggi fatichiamo a vedere la luce in fondo al tunnel”. È il grido d’allarme lanciato da commercianti e artigiani di Scaletta Zanlea, che in questo periodo di emergenza Coronavirus stanno attraversando un periodo buio. Gli imprenditori hanno deciso di scrivere una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe, al presidente della Regione Nello Musumeci, al sindaco della Città metropolitana Cateno De Luca, al sindaco di Scaletta Gianfranco Moschella e a tutti i sindaci del comprensorio jonico messinese, rappresentando tutte le loro difficoltà e chiedendo interventi urgenti.  “In seguito al Dpcm dell’11 marzo, tutte le attività presenti sul territorio comunale di Scaletta, ad esclusione di quelle ritenute essenziali, hanno abbassato le loro saracinesche – esordiscono – e l’assenza di polemiche é un dato che pone in luce l’importanza dello stare uniti, senza distinguo e senza strumentalizzazioni; colpisce e fa male, però, vedere il nostro paese, già fortemente colpito dall’alluvione del’1 ottobre 2009, con i negozi chiusi e le strade deserte. Ma tutti noi quotidianamente eseguiamo scrupolosamente le prescrizioni dettate dal Dpcm, dalle ordinanze del presidente della Regione e da quelle sindacali; abbiamo compreso la gravità dell’emergenza sanitaria e ci siamo adeguati, rispettando le misure adottate. A tutt’oggi non risultano disposti reali interventi per far fronte alle nostre esigenze quotidiane – evidenziano – e riteniamo che il supporto di 600 euro ‘promesso dal Governo’ sia inadeguato a soddisfare i bisogni primari di noi commercianti, artigiani, imprese e liberi professionisti. Comprendiamo e siamo consapevoli che l’intera Italia stia vivendo un momento drammatico. Abbiamo bisogno di aiuti concreti: vogliamo una volta finita l’emergenza con orgoglio riaprire le nostre attività e tornare a lavorare. Questa è la nostra vita questa é la nostra normalità”.

Per rendere ciò realizzabile e per non vedersi costretti a chiudere le attività, commercianti e artigiani scalettesi chiedono “che il contributo, già previsto, per il periodo di chiusura venga innalzato ad una cifra che ci permetta di affrontare con dignità questo periodo di grande e grave difficoltà; che tutte le tasse ed i tributi sia nazionali che locali siano sospesi per un periodo non inferiore a dodici mesi (pace fiscale); che tutte le cartelle esattoriali e richieste di eventuali arretrati, rateizzazioni ecc. vengano sospesi per un periodo non inferiore a dodici mesi; che ci vengano concessi dei finanziamenti a tasso zero per la durata di 20 anni, garantiti da un fondo Statale o Europeo, liberi da qualsiasi pastoia burocratica bancaria (vedi rating, segnalazioni a banche dati varie o centrale rischi) con ammortamento posticipato di 6 mesi, che ci consentano di avere la liquidità necessaria a poter riavviare le nostre attività e di far fronte alle spese correnti. Siamo certi – concludono – che il nostro ‘grido di dolore’ verrà accolto, in modo da permetterci di poter riprendere dignitosamente il nostro lavoro in modo regolare”.

Il sindaco Moschella non è rimasto sordo a questa richiesta di aiuto e ha incontrato in municipio i rappresentanti dell’associazione commercianti ed artigiani. “Questo é il momento di stringersi tutti insieme in azioni collettive, non è il momento delle polemiche, delle divisioni politiche ma è solo il momento di agire uniti - ha sottolineato Rita Di Ciuccio a nome di tutti i commercianti, artigiani, liberi professionisti ed imprese – siamo qui per fare un appello accorato ma dignitoso a sindaco che ci rappresenta, affinché si faccia portavoce con tutte le forze politiche del nostro comprensorio. La preghiamo di accogliere il nostro grido di dolore”. Moschella ha accolto tutte le istanze presentate e prontamente ha coinvolto i colleghi sindaci di tutto il comprensorio jonico, affinché l’iniziativa dei commercianti di Scaletta, venga sposata da tutti gli esercenti della riviera: “La situazione è di una gravità tale da imporre azioni serie responsabili ed immediate,  per tutelare tutte le vostre aziende che siete il cuore pulsante della nostra comunità – ha detto il primo cittadino scalettese – credo che in questo momento si debba agire su due fronti, da una parte bisogna rispettare tutte le precauzioni imposte a tutela della nostra salute e della collettività e dall’altro lato, occorre, pensare a misure economiche per il sostegno del vostro settore. Tra le misure più importanti ed urgenti già adottate dalla nostra Amministrazione é la sospensione del pagamento dei tributi a partire dal 9 marzo e fino al 31 maggio, ma già vi anticipo che sposteremo la data al 31 dicembre. Dobbiamo pensare al dopo a come ricominciare dopo aver superato questa grave crisi. Insieme – ha concluso – faremo sentire più forte la nostra voce, bisogna stare uniti”.


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