Sabato 23 Novembre 2024
Rimozione della sabbia alla foce. Per i grillini non viene eliminato il pericolo


Scaletta, via ai lavori nel torrente Divieto. Dubbi del M5S: "Si intervenga sul Racinazzi"

di Redazione | 05/12/2018 | ATTUALITÀ

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I lavori nel torrente Divieto

Al via a Scaletta Zanclea i lavori di messa in sicurezza del tratto alla foce del torrente Divieto, con la rimozione della sabbia, sia marina che fluviale, accumulatasi in corrispondenza dell’attraversamento ferroviario che aveva fatto innalzare il letto torrentizio. Gli interventi sono iniziati dopo la conferenza di servizi svoltasi in municipio alla presenza di vari enti, tra cui Amministrazione, Anas, Ferrovie dello Stato, ente quest’ultimo che sta realizzando i lavori. Sulle opere in atto è intervenuto l’attivista del M5S Francesco Aloisi, sollevando perplessità e chiedendo interventi anche sul torrente Racinazzi. “Come Meetup Grilli Jonici Messinesi insieme ai Comitati locali, avevamo piú volte segnalato questo pericolo – spiega l’attivista del M5S Francesco Aloisi prendiamo atto dell’impegno manifestato dall’Amministrazione comunale, la quale sta lavorando per superare le barriere burocratiche che di fatto impedivano la manutenzione dei rorrenti,  ciononostante le preoccupazioni non cessano, proprio perché con questo intervento sarà svuotato solo un tratto del torrente, e quindi sarà una pulizia parziale, ovvero solo del tratto che compete la Ferrovia e per questo motivo rimaniamo perplessi. La pulizia parziale del Divieto non elimina il pericolo per la cittadinanza. Ci aspettavamo un lavoro sinergico tra gli enti competenti, ma evidentemente così non sarà. L’Anas ad oggi non ha comunicato all’Amministrazione di Scaletta la data esatta per l’intervento per ciò che concerne la pulizia del tratto del torrente di sua competenza, si deduce quindi che avremo il rischio che qualche probabile acquazzone possa convogliare ovviamente il materiale che giace sotto il ponte della SS 114 e che appunto l’Anas dovrebbe rimuovere”.

“Tutto fermo, invece, per il torrente Racinazzi – prosegue Aloisi – qui abbiamo due questioni aperte, la prima attiene all’aspetto strutturale del torrente stesso,  che ad oggi risulta un cantiere aperto, lasciato incustodito dal Genio civile che stava ai tempi ultimando i  lavori d’ampliamento (post alluvione). É un torrente visibilmente incompleto, ricordiamo che per il completamento occorrono 3,5 milioni di euro circa e che l’intervento più corposo l’avrebbe dovuto eseguire Ferrovie dello Stato. A nostro avviso l’ampliamento della foce del Racinazzi risulta essere una priorità per la sicurezza dell’intera cittadinanza. Ricordiamo che in questo tratto stradale, ad ogni precipitazione piovosa, la Ss114 viene sommersa da terriccio proveniente proprio dal Racinazzi. I dirigenti e l’Amministrazione, con parere della Protezione civile, hanno convenuto che per quanto riguarda il torrente Racinazzi non persiste un “pericolo” imminente e quindi per ora non verrà eseguito nessun tipo di intervento manutentivo e di conseguenza non verrà ripulito. Pare che questa posizione era già stata accennata dal dirigente capo della Protezione civile regionale, il quale pubblicamente affermava che Rfi non avrebbe probabilmente investito risorse in tali tratti, principalmente perché a loro dire, non vi è nessun pericolo idrogeologico (nel Racinazzi), anche se visibilmente saturo di terra e vegetazione, secondariamente perché, in vista dello spostamento futuro della linea ferrata Giampilieri-Fiumefreddo, sarebbe una spesa che in futuro dovrebbe fare il nuovo ente competente. Come Meetup Grilli Jonici Messinesi, insieme ai comitati locali – conclude Francesco Aloisi – faremo si che questa vicenda sia approfondita prima a livello regionale, e poi a livello nazionale. Il raddoppio della linea ferrata non può e non deve essere l’alibi per rimandare il completamento di una tale importante opera strutturale”.


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