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Scaletta Zanclea. “Crisi irreversibile, si dichiari il dissesto finanziario”
di Andrea Rifatto | 15/06/2015 | ATTUALITÀ
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Il sindaco Gianfranco Moschella. Sullo sfondo il municipio
Dissesto finanziario per il Comune di Scaletta Zanclea. È ciò che l’amministrazione del sindaco Gianfranco Moschella ha proposto al Consiglio comunale approvando una delibera di Giunta che non lascia spazio ad altre soluzioni. Dopo aver ricevuto la relazione sullo stato economico-finanziario dell’Ente, redatta dal responsabile dell’Area Economico-Finanziaria, rag. Rosa Cacciola, il primo cittadino scalettese ha deciso di intraprendere la strada del dissesto, rimandando al Civico consesso la decisione finale in merito. A far gettare la spugna la situazione finanziaria fortemente compromessa del Comune, che all’approssimarsi del termine per l’approvazione del Bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015/2017 non è in grado di redigere uno strumento contabile, in quanto, come spiegato dal sindaco Moschella, con le entrate correnti ordinarie e di natura patrimoniale straordinaria l’Ente non può far fronte alle spese indispensabili e ai debiti fuori bilancio. Uno stato di empasse a cui non sono servite tutte le misure correttive adottate secondo il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale presentato all’indomani dell’insediamento della nuova Amministrazione, nel giugno 2013, come soluzione al dissesto finanziario dichiarato il 24 maggio dello stesso anno e poi annullato del Tar il 4 marzo scorso. Piano di riequilibrio che però non è stato ancora esitato dalla Corte dei conti regionale e dalla Direzione centrale della Finanza locale del Ministero dell’Interno. L’unica soluzione percorribile per la Giunta comunale è dunque quella di avviare l’iter per la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, che dovrà passare dal Consiglio comunale. Una situazione di progressivo deficit finanziario, come spiegato nella relazione sullo stato dell’Ente, che si è accentuata in particolare dopo la catastrofica alluvione del 2009: a contribuire in maniera decisiva ad alterare gli equilibri di bilancio sono stati i notevoli tagli dei trasferimenti da parte di Stato e Regione; la grave difficoltà nella riscossione dei tributi, che comporta la formazione di consistenti residui attivi; il perdurare di una precaria gestione del servizio idrico, che ha come conseguenza costi elevati a fronte di introiti ben inferiori. A pesare come macigni, poi, la mole di crediti vantati da soggetti pubblici e privati, a cui il Comune di Scaletta non riesce a far fronte neanche con l’alienazione dei beni patrimoniali disponibili: situazione che ha contribuito negli anni ad aumentare l’indisponibilità di liquidità e il sistematico ricorso ad anticipazioni di tesoreria. Insostenibili, inoltre, i debiti fuori bilancio, stimati in 2,4 milioni di euro, oltre a 2 milioni di debiti e passività maturati in seguito all’alluvione del 2009. Meglio dunque, a parere dell’Esecutivo, evitare ulteriori complicazioni per il Comune, e procedere con l’irreversibile dichiarazione di dissesto.