Sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Mojo Alcantara: niente elezioni a maggio
di Andrea Rifatto | 03/02/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 03/02/2023 | ATTUALITÀ
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Per 18 mesi opererà una commissione straordinaria
Non si andrà alle urne a Mojo Alcantara il 28 e 29 maggio. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha infatti deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale, che comporta la cessazione dalla carica di consiglieri, sindaco e assessori, in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica. La gestione del Comune sarà affidata una commissione straordinaria per un periodo di diciotto mesi. Dunque non si terranno le elezioni amministrative previste nei prossimi mesi alla scadenza naturale della legislatura, dopo il periodo di commissariamento retto dal funzionario regionale Vincenzo Raitano, che da fine settembre ha sostituito il precedente commissario Carlo Pecoraro. La decisione del Consiglio dei Ministri arriva al termine del lavoro svolto dalla commissione di indagine che si è insediata lo scorso giugno, su nomina dal prefetto di Messina, per le attività di accesso ispettivo necessarie in seguito all’operazione che ha portato all’arresto, tra gli altri, del sindaco Bruno Pennisi e della vicesindaca Clelia Pennisi, accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e di diversi reati contro la Pubblica Amministrazione. L’organismo di indagine, coordinato da un dirigente designato dal prefetto e composti da funzionari e ufficiali di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, ha consegnato al prefetto le proprie conclusioni e sono evidentemente emersi concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso degli amministratori o su forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità dell’Amministrazione. La Prefettura ha dunque inviato il prefetto al ministro dell’Interno una relazione nella quale viene dato conto degli esiti svolti dalla commissione e il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del Comune.