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Scontro S. Alessio-Forza d'Agrò sul depuratore, Di Cara: "Richiesta senza fondamento"
di Andrea Rifatto | 24/06/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 24/06/2017 | ATTUALITÀ
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Fabio Di Cara, sindaco di Forza d'Agrò
“La richiesta avanzata dal Comune di Sant’Alessio Siculo non trova alcun fondamento oggettivo e avrebbe dovuto quantomeno essere fondata su atti e documenti che presuppongono una conoscenza a monte dei rapporti tra i due Comuni”. Replica così il sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara, alla nota dell’8 giugno inviata dalla segretaria comunale e responsabile dell’Area economica-finanziaria dell’Ente alessese, Antonella Li Donni, con cui si chiede il pagamento entro 10 giorni di 197mila euro per la gestione del depuratore ubicato a Sant’Alessio, utilizzato da entrambi i centri, dal 2013 (quota residua) al 2016. Già dalla premessa si deduce che lo scontro tra le due amministrazioni è solo all’inizio. “Probabilmente la carenza di risorse per i Comuni e il rinnovo delle cariche elettive comunali ha spinto a costruire fantomatici crediti che come fumo negli occhi illudono gli amministratori e i funzionari dediti alle predisposizioni dei bilanci, tuttavia davanti ad un atto amministrativo viziato sotto ogni profilo occorre fornire spunti di corretta lettura dei documenti e delle convenzioni in atto esistenti tra i due Comuni” – scrive Di Cara nella risposta inviata al sindaco Giovanni Foti, alla segretaria comunale e al responsabile dei Servizi finanziari. “Preliminarmente agli atti del Comune di Forza d’Agrò non sussiste alcuna quantificazione dei costi complessivi annui (2013, 2014, 2015 e 2016) del depuratore di Sant’Alessio. Inoltre Forza d’Agrò è tenuto a pagare i canoni di depurazione sulla base delle utenze concordate così come avvenuto in passato: tale quantificazione deve essere calcolata sulla base del costo totale delle utenze precedentemente inviato al Comune forzese (cosa mai avvenuta per gli anni oggetto di richiesta) – prosegue il sindaco – e non si comprende sulla base di quale regolamento/convenzione si chiede un importo per i canoni e un importo per l’Enel. Tale aspetto venne regolamentato dal commissario ad acta inviato dalla Regione al fine di dare una corretta applicazione delle questioni inerenti il depuratore. Quanto sopra solo per evidenziare l’assoluta incapacità anche nel formulare una richiesta di recupero somme –rimarca Di Cara – e le norme di ‘buona amministrazione’ impongono che si avviino contatti tra i competenti uffici al fine di definire le pendenze economiche, mentre duole rilevare che gli Uffici di Forza d’Agrò sconoscono il responsabile finanziario di Sant’Alessio non avendo mai avuto il garbo, quest’ultimo, di effettuare una telefonata al fine di concordare le modalità di pagamento dei corretti canoni depurativi”. Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex assessore al Bilancio di Sant’Alessio, Giuseppe Bartorilla, che ha ricordato come la precedente Amministrazione abbia recuperato negli anni scorsi la somma di 186mila euro dal Comune di Forza d’Agrò per la gestione del depuratore e che prima della scadenza della legislatura sia stato richiesto il pagamento del dovuto assegnando un termine di giorni dieci. “Pertanto ad aver battuto cassa e incassato realmente le somme dovute dal Comune di Forza d’Agrò negli anni per la gestione del depuratore comunale risulta essere stata l’Amministrazione precedente, anche a mezzo dell’ultima nota di diffida dell’8 giugno – scrive Bartorilla – e all’Amministrazione Foti non rimane che portare ad esecuzione quanto precedentemente iniziato, a pena di responsabilità erariale in caso di inadempimento, e conseguentemente incassare le somme richieste dall’Amministrazione Fichera per gli anni 2014/2015/2016, per come fatto diligentemente negli anni 2013 e 2014 da parte dell’Amministrazione precedente, così come risulta essere un obbligo per l’Amministrazione Foti, a pena di grave responsabilità erariale in caso di inerzia, continuare nell’attività amministrativa di recupero di tutti i tributi e le tasse comunale, comprese quelle evase. Ciò risulta essere indispensabile in attuazione del principio del federalismo fiscale ormai a regime”.