Giovedì 26 Dicembre 2024
Metalloide nocivo nella roccia. Oggi incontro con Arpa sulla gestione delle terre da scavo


Scoperto arsenico nella galleria a Nizza, si ferma la talpa del raddoppio ferroviario

di Andrea Rifatto | 18/10/2024 | ATTUALITÀ

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L'imbocco della galleria "Sciglio" a Nizza

Battuta d’arresto per il cantiere del raddoppio ferroviario di Nizza di Sicilia, dove si ferma la talpa “Igea” che da sei mesi era al lavoro per scavare la galleria “Sciglio”. Nella roccia, infatti, è emersa la presenza di arsenico, metalloide allo stato solido presente nella crosta terrestre, nel sottosuolo e in alcune acque, altamente nocivo per la salute, che va gestito con molta cautela durante le operazioni di smaltimento delle terre da scavo. Il presidente del Consorzio Messina-Catania Lotto Nord, l’ingegnere Antonino Pulejo, ha scritto ad Arpa Sicilia, Arpa Messina, Rete Ferroviaria Italiana, Italferr e per conoscenza alla prefetta, all’Assessorato regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità e ai sindaci di Nizza di Sicilia e Alì Terme, spiegando che «come previsto dal Piano di utilizzo delle terre (Put) sono state eseguite le verifiche analitiche necessarie per la gestione dei materiali da scavo in regime di sottoprodotto e sono stati riscontrati, per noti fenomeni di origine naturale, superamenti di concentrazioni del parametro Arsenico (As) delle concentrazioni della soglia di contaminazione rispetto alla Colonna B, della tab. 1, All. 5, Titolo V, Parte IV del D. Lgs n. 152/2006». L’ingegnere Pulejo ha allegato l’approfondimento tecnico relativo alle indagini condotte in funzione delle litologie di scavo interessate, comprensivo della planimetria con l’indicazione dei punti di campionamento e i rapporti di prova delle analisi effettuate in corso d’opera. «Preme rilevare - ha scritto - che la presenza dei valori di concentrazione dell’arsenico nelle terre e rocce da scavo risulta essere pregressa all’avvio dei lavori e non riconducibile in alcun modo alle attività condotte dal Consorzio. Tali accertamenti analitici confermano, di fatto, quanto già riportato nel Put di progetto definitivo ed esecutivo dell’opera. La presenza di Arsenico è nota, quindi, già dalla fase di progettazione definitiva - ha sottolineato il presidente del Consorzio - infatti dalle indagini effettuate nel 2015 e nel 2017 erano stati rilevati superamenti dei limiti delle concentrazioni della soglia di contaminazione della Colonna B attributi da Arpa Messina come valori di fondo naturale». 

Dunque non si tratta di una contaminazione per la quale avviare le procedure per gli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale, ma il Consorzio ha presentato il 10 ottobre a Rfi un protocollo operativo per la definizione dei valori di fondo naturale per il parametro arsenico e ha chiesto un incontro con Arpa ed Rfi «al fine di condividere le modalità di gestione dei predetti materiali, nel rispetto della normativa ambientale e del programma di realizzazione dell’opera strategica». Incontro che si terrà questa mattina nella sede di Arpa Messina. Dal 18 novembre 2022 al 30 settembre scorso sono stati effettuati 37 prelievi tra Itala e Forza d’Agrò e sono stati riscontrati 22 superamenti dei limiti di Colonna A (siti a destinazione d’uso verde pubblico, privato e residenziale), talvolta in associazione a Cobalto o Mercurio e 15 superamenti dei limiti di Colonna B (siti a destinazione industriale-commerciale), totalmente riconducibili al solo parametro Arsenico. Il Consorzio evidenzia che l’Arsenico è un contaminante naturale presente nei minerali e nelle rocce dei Monti Peloritani e i valori fuori soglia possono essere imputabili anche all’azione dell’acqua piovana, che sciogliendolo in piccole quantità ne provocano la percolazione nel terreno; inoltre fa presente che la situazione non può essere modificata-aggravata dalle attività di cantierizzazione che dovrà eseguire sulle aree.

Ieri ha chiesto di essere invitato all’incontro con l’Arpa anche il sindaco di Roccalumera, Giuseppe Lombardo, nella qualità di deputato regionale e componente della IV Commissione Territorio e Ambiente all’Ars: «Ho incontrato i rappresentanti di Rfi, Italferr e Consorzio Messina-Catania Lotto Nord - ha detto Lombardo - e ho chiesto di essere invitato alla riunione per capire cosa è successo fino adesso, visto anche il deposito temporaneo utilizzato a Contesse a Messina e quanto ancora fermo nel cantiere a Nizza di Sicilia. Alcuni rapporti allegati all’approfondimento tecnico relativo alle indagini condotte in funzione delle litologie di scavo registrano valori di Arsenico anche sette volte superiori al limite consentito e ritengo che sia doveroso acquisire informazioni precise e verificate in prima persona, piuttosto che fare affidamento su ricostruzioni indirette».

Più informazioni: arsenico raddoppio  


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