Scuola, la Regione dice stop alle vacanze e fissa per domani la ripresa delle lezioni
di Redazione | 12/01/2022 | ATTUALITÀ
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Deciso il rientro senza ulteriori chiusura
È fissato per domani il rientro a scuola in Sicilia. È quanto emerge dalla riunione della task force che si è tenuta questa mattina a Palermo, presieduta dall’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla e composta da dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e responsabili del servizi per l’infanzia. Il tavolo, a differenza di quanto si prospettava, ha infatti deciso di far riprendere da domani, giovedì 13, le lezioni in tutte le scuole siciliane, al termine dei tre giorni extra di vacanza decisi sabato scorso dalla Regione. Oggi è stato quindi deciso di seguire la linea dettata dal governo nazionale, visto che la Sicilia è attualmente in zona gialla. Buona parte dei partecipanti alla task force aveva invece chiesto di fare slittare ancora l'inizio delle lezioni, almeno fino alla fine mese per far calare il picco dei contagi dopo le feste di Natale. L'assessore Lagalla, ha spiegato che “non ci sono le condizioni giuridiche per sospendere ulteriormente le attività didattiche”, visto che la sospensione delle lezioni in presenza è possibile solo in zona rossa, arancione e nei casi previsti dal decreto nazionale. Condizioni necessarie ma non sufficienti per andare in Dad, poiché ci vuole l'avallo dell'Asp. Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale. Anche l'associazione nazionale dei presidi, fa sapere la Flc Cgil, “si è schierata per il ritorno a scuola senza se e senza ma: noi abbiamo rappresentato le condizioni drammatiche in cui vertono le scuole, le forti criticità soprattutto a livello organizzativo e il fatto inequivocabile che i dati pandemici sono destinati ad aumentare - afferma la Flc Cgil - assurdo riaprire 2-3 giorni per mandare tutti in Dad o Ddi lunedì prossimo. Abbiamo chiesto ancora qualche giorno ma abbiamo capito che solo una norma del governo nazionale può evitarlo". I sindaci sono pronti a firmare ordinanze comunali per non far partire le lezioni, come ribadito dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in qualità di presidente dell’Anci, che ha chiesto dati certi dei contagi comune per comune e di conoscere la reale pressione alla quale sono sottoposti tutti i presìdi sanitari. Adesso i sindaci potrebbero di conseguenza decidere di firmare delle ordinanze ad hoc di fronte a circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus nella popolazione scolastica, ai sensi dell'articolo 50 del Testo unico enti locali. Non è escluso, però, che singoli comuni possano essere dichiarati zona arancione, nella zona jonica ad esempio tale decisione potrebbe essere assunta per Santa Teresa di Riva e Letojanni, e quindi ciò consentirebbe senza alcun ostacolo normativo la sospensione delle lezioni in presenza e l’attivazione della didattica a distanza con ordinanze sindacali.