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Scuola. Dal prossimo anno addio ai libri di testo
di Andrea Rifatto | 16/04/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 16/04/2014 | ATTUALITÀ
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La promozione della cultura digitale obiettivo primario
L’anno scolastico 2014/2015 sarà ricco di novità per quanto riguarda i libri di testo: la loro adozione è stata infatti recentemente oggetto di attenzioni da parte del legislatore nazionale, che è intervenuto per cercare di limitare il costo sostenuto annualmente dalle famiglie per l’acquisto dell’intera dotazione libraria per i propri figli studenti. Ciò nei limiti del possibile e fatte salve l’autonomia didattica e la libertà di scelta dei docenti. Vediamo quali sono i principali cambiamenti e le nuove regole a cui dovranno attenersi le scuole italiane. Per promuovere lo sviluppo della cultura digitale e l’alfabetizzazione informatica, verrà incentivata la domanda di servizi digitali, anche tramite la definizione di nuove generazioni di testi scolastici, la ricerca e l’innovazione tecnologica, considerati fattori essenziali di progresso ed opportunità di arricchimento economico culturale e civile. Una vera e propria rivoluzione che verrà avviata nelle scuole italiane tra pochi mesi: bisognerà vedere quale sarà la risposta della classe docente, non sempre aggiornata con le nuove tecnologie, e se la produzione in proprio dei libri di testo sarà ben accolta all’interno delle istituzioni scolastiche.
Il collegio dei docenti, a partire da quest'anno, non è più obbligato ad adottare libri di testo per ogni disciplina: può adottare libri di testo o "strumenti alternativi", purché siano coerenti con il Piano dell'offerta formativa della scuola, con gli ordinamenti scolastici e con i tetti di spesa previsti dalla normativa per ogni classe. I docenti, per esempio, potrebbero compilare testi digitali da proporre agli alunni.
Le nuove disposizioni prevedono che nel termine di un triennio, a partire dall’anno scolastico 2014/2015, gli istituti scolastici possano elaborare il materiale didattico digitale da utilizzare come libri di testo e strumenti didattici per la specifica disciplina di riferimento. Sarà un docente supervisore, con la collaborazione degli studenti della classe, ad occuparsi di elaborare il testo didattico: dovrà ovviamente essere garantita la qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e didattico. L'opera sarà inviata al ministero e potrà essere condivisa da tutte le scuole italiane. Nell'arco di pochi anni, le adozioni dei libri scolastici classici potrebbe tramontare: insegnanti e dirigenti saranno così coinvolti per la prima volta in un'opera collettiva di elaborazione di strumenti per la didattica che avrà la scuola stessa come protagonista.
Altro aspetto importante è l’abrogazione del vincolo pluriennale di adozione, voluto dall'allora ministro Gelmini, che imponeva di tenere in vita lo stesso testo per almeno cinque (scuola primaria) o sei anni (scuola secondaria di primo e secondo grado). I consigli di classe potranno dunque modificare le adozioni anche ogni anno: a partire da settembre sarà comunque possibile confermare i testi scolastici già in uso o procedere a nuove adozioni.
Novità anche in merito ai testi consigliati, che solitamente fanno lievitare il costo dell'intera dotazione libraria aggirando i tetti di spesa fissati dal Miur. Potranno essere indicati dal collegio dei docenti sono nel caso in cui rivestano carattere monografico o di approfondimento delle discipline di riferimento: non sarà possibile far rientrare tra i tesi consigliati i libri di testo.
Prevista inoltre una riduzione dei tetti di spesa: per le classi iniziali (prima media e prima e terza superiore), qualora i consigli di classe decidessero di scegliere tutti libri di nuova adozione, è prevista una riduzione del tetto di spesa del 10 per cento, se si tratterà di libri misti cartaceo-digitale, e del 30 per cento se i libri fossero tutti in formato digitale.