Scuole chiuse: fuga in avanti di Lo Giudice, gli altri sindaci attendono oggi la Regione
di Andrea Rifatto | 08/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 08/01/2022 | ATTUALITÀ
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Lo Giudice e Lombardo hanno fatto ieri il punto
La fuga in avanti del sindaco di Messina sulla chiusura delle scuole viene seguita anche dal collega di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice. Ieri sera, nel corso di una diretta con l’assessore alla Salute, Gianmarco Lombardo, il primo cittadino ha infatti annunciato che firmerà un’ordinanza che dispone la sospensione delle attività didattiche in presenza dal 10 al 23 gennaio. “La situazione è sfuggita di mano, ritengo che siamo in zona arancione per il numero di contagi che abbiamo (almeno 120 positivi, ndc), non possiamo aspettare che altri ci dicano cosa fare e la gente si deve organizzare - ha detto Lo Giudice - abbiamo già richiesto all’Asp il parere per chiudere le scuole e non appena arriverà firmerò l’ordinanza”. Il sindaco ha evidenziato come ormai sia sfuggito di mano il tracciamento e in municipio non arrivino più le comunicazioni in tempo reale dall’Asp sul numero dei positivi: “Il parere rilasciato al sindaco di Messina per me è Vangelo e fornisce un quadro su tutta la provincia - ha aggiunto il primo cittadino di Santa Teresa - non possiamo attendere che la Regione prenda decisioni all’ultimo momento”. L’ordinanza ricalca quindi ricalca quella firmata ieri pomeriggio da Cateno De Luca. Gli altri sindaci del comprensorio jonico, che hanno partecipato ieri in videoconferenza alla riunione urgente indetta dal presidente dell’Anci Sicilia, attenderanno invece gli esiti di un altro incontro, sempre in videoconferenza, fissato per questa mattina con l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla, per valutare come procedere, ma si dicono pronti a firmare ordinanze analoghe seppur non avrebbero l’autorità per farlo, visto che in zona gialla non è prevista la sospensione delle lezioni. Oggi potrebbe però arrivare da Palermo una circolare esplicativa, inviata ai sindaci e ai dirigenti scolastici, con il quale si dà il via libera alle ordinanze dei sindaci, quali responsabili della salute pubblica, purchè ci sia parere favorevole dell'Asp. “Tutti siamo d’accordo per chiudere le scuole e attivare la didattica a distanza a partire da lunedì per una o due settimane di gennaio - ha detto ieri sera il sindaco di Taormina, Mario Bolognari - questa decisione è molto sofferta perchè sono fondamentalmente d’accordo che la scuola deve essere fatta in presenza e non deve mai chiudere, anche perchè è uno dei luoghi più sicuri. Tuttavia la quantità e la velocità della propagazione del contagio costituisce un grande rischio, in capo ai soggetti più giovani e i bambini, quindi pensiamo si debba differire il ritorno in presenza. Questo non per prendere tempo ma per fare uno screening di tutta la popolazione scolastica, il sistema dei tamponi si è inceppato, ci sono file interminabili, quindi dobbiamo verificare l’andamento dell’epidemia. Forniremo alla Regione tutti gli elementi numerici, epidemiologici e anche logistici per spiegare le nostre ragioni, riteniamo che alla fine Musumeci ci verrà incontro. Tuttavia, se non ci saranno gli esiti auspicati - anticipa il sindaco di Taormina - tutti i sindaci abbiamo già deciso che provvederemo a fare un’ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'articolo 50 del Testo unico degli enti locali che dà la facoltà ai sindaci di prendere provvedimenti in emergenza di fronte ad un imminente pericolo, ossia la propagazione dell’epidemia e il rischio di salute per le famiglie. Teoricamente non sarebbe legittima ma in questo momento non me la sento di mandare a scuola i bambini e la farei, anche rischiando un’impugnativa del mio provvedimento, così come tutti gli altri sindaci”.