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"Senza rampe sull'A18 le talpe non passano": aut aut dei sindaci a Rfi per evitare il caos

di Andrea Rifatto | 13/09/2023 | ATTUALITÀ

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L'incontro al Consorzio autostradale

Senza certezze sulle rampe provvisorie dell’A18, le “talpe” non passeranno. È l’aut aut a Rete Ferroviaria italiana dei sindaci jonici tra Scaletta Zanclea e Sant’Alessio Siculo, confermato dopo un vertice al Consorzio per le autostrade siciliane con gli attori coinvolti nel raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Rfi aveva chiesto un incontro in Prefettura che però non si è tenuto e il tavolo si è spostato al Cas con Italferr, Webuild, Consorzio Messina-Catania, Città metropolitana e Comuni. L’avvio dei lavori di scavo delle gallerie è imminente (gennaio 2024), ma dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non sono arrivate ancora le autorizzazioni, chieste già a luglio 2021 da Webuild al Cas, per la realizzazione di tre svincoli provvisori sull’autostrada A18 Messina-Catania, ad uso esclusivo dei mezzi d’opera, tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, a Nizza di Sicilia e nell’area di servizio di Calatabiano (Taormina). A questi tre “allacci” i sindaci hanno chiesto ne sia aggiunto un quarto, tra Itala e Scaletta Zanclea, ritenuto imprescindibile per la viabilità, considerato anche il rischio frane a Capo Alì. Senza risposte certe, i sindaci non concederanno a Rfi le autorizzazioni per il passaggio sulle strade comunali dei trasporti eccezionali per l’arrivo a Nizza di Sicilia e Sant’Alessio Siculo delle Tmb, le teste rotanti di perforazione per scavare le gallerie. “La posizione è unitaria, senza i nostri nulla osta le talpe non passano - afferma Giuseppe Lombardo, sindaco di Roccalumera - devono darci garanzie formali e abbiamo chiesto determinati passaggi che devono consumarsi prima delle autorizzazioni per le talpe”. 

I sindaci hanno quindi chiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico al Ministero affinché gli impegni discussi siano assunti formalmente evitando interlocuzioni improduttive. Per la rampa di Scaletta-Itala Rfi ha assunto l’impegno di presentare a Roma lo studio di fattibilità e ha dato incarico alle imprese esecutrici di attivarsi per redigerlo. “Mai come oggi c’è stata una dimostrazione di unità - commenta Gianfranco Moschella, sindaco di Scaletta Zanclea - sulla talpe ci siamo fermati in attesa del tavolo tecnico e si sta subordinando tutto all’autorizzazione a costruire gli allacci e allo studio di fattibilità per il quarto chiesto adesso. Il mio è l’unico Comune che finora non ha dato nessun nulla osta, gli altri li avevano dati e poi revocati, per noi è una questione di sicurezza visto che la Statale 114 è l’unica strada disponibile. Senza certezze sugli svincoli non autorizziamo il passaggio delle talpe”. Più moderata la posizione di Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo: “Serve un tavolo permanente di interlocuzione per attuare una strategia di squadra - afferma - senza scontri ma con soluzioni per arrivare ad avere un’opera molto importante per il Sud ma che non deve creare disagi alle popolazioni”. E il suo ruolo di consigliere del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini, potrà essere utile anche ad accelerare la pratica rampe. 

All’incontro si è discusso anche di altre opere connesse ai lavori del raddoppio ferroviario, come eventuali parcheggi chiesti a Rfi per consentire ai comuni di avere spazi qualora sia necessario liberare le strade per il transito dei mezzi pesanti, in modo da attutire i disagi per le popolazioni. “Siamo consapevoli dell’importanza dell’opera - il commento unanime dei sindaci - ma un’opera così imponente e che interesserà per il prossimo decennio le nostre comunità non può passare in sordina senza che vengano tenute in considerazione le esigenze del territorio”.


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