Servizi non pagati, attività sospese in quattro asili nido jonici
di Andrea Rifatto | 14/01/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/01/2018 | ATTUALITÀ
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L'asilo nido di S. Teresa
“Da lunedì 15 gennaio sospenderemo tutte le attività progettuali presso gli asili nido di Taormina, Savoca, S. Teresa di Riva e Francavilla di Sicilia, visto il mancato pagamento dei servizi resi”. A comunicarlo è l’Asofa, Associazione di solidarietà familiare con sede a Gaggi, che lo scorso anno si è aggiudicata quattro gare d’appalto bandite dal Distretto socio-sanitario D32 di Taormina, che ha ricevuto complessivamente 700mila euro dal Ministero dell'Interno tramite il Piano azione e coesione “Infanzia”, in seguito alle quali sono state avviate attività migliorative e di ampliamento dei servizi offerti nelle quattro strutture dedicate ai più piccoli. L’Asofa, in una lettera inviata al coordinatore del Distretto Socio-Sanitario D32 Taormina, Giovanni Coco, e per conoscenza al responsabile degli Uffici finanziari di Palazzo dei Giurati, Rosario Curcuruto, oltre che ai sindaci Eligio Giardina (Taormina), Danilo Lo Giudice (S. Teresa), Antonino Bartolotta (Savoca) e Vincenzo Pulizzi (Francavilla), ha comunicato l’immediata sospensione delle attività a partire da domani a causa delle difficoltà di natura economica in cui si ritrova. Quasi 100 bambini rimarranno quindi privi dei servizi aggiuntivi. Le strutture rimarranno comunque aperte con gli orari e le attività garantiti dai Comuni. “Le attività sono state avviate a settembre 2017 e svolte regolamente sino alla data odierna – scrive la presidente Agata Famà – e preso atto che nonostante i numerosi inviti e solleciti, alla data odierna non sono state ancora liquidate le fatture emesse, rendendo di fatto economicamente impossibile la prosecuzione delle attività – si comunica con decorrenza 15 gennaio la sospensione di tutte le attività progettuali presso gli asili nido di Taormina, Savoca, S.Teresa di Riva e Francavilla di Sicilia”. La presidente ricorda come l’articolo 16 del capitolato d’oneri del progetto prevede la liquidazione delle fatture entro 30 giorni dalla consegna delle fatture per i servizi regolamente resi ma ciò non è avvenuto. L’Asofa ha quindi deciso di bloccare le attività. “Con la stessa decorrenza si comunica l’avvio delle procedure di licenziamento delle oltre 30 unità assunte nei quattro asili nido – ha aggiunto la presidente – e mi riservo ogni iniziativa a tutela dei propri diritti anche a seguito del grave danno causato dalla sospensione dei servizi”. L'Asofa si è vista costretta in questi mesi ad anticipare i costi del personale, del servizio mensa, del materiale didattico e si è dovuta rivolgere a una banca per chiedere un prestito per pagare i contributi previdenziali e poter continuare ad avere la documentazione in regola. Il progetto ha la finalità di integrare, potenziare e migliorare ulteriormente i servizi ludico-educativi e in particolare le potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali dei bambini, di età compresa da 3 ai 36 mesi, in sinergia con le amministrazioni comunali e le famiglie, con un sostegno all’offerta di servizi da destinare prioritariamente a famiglie con basso reddito. I servizi erano previsti fino a giugno 2018 attraverso l’impiego di personale educativo e ausiliario nel numero di un operatore ogni sei bambini: tra le attività previste il prolungamento dell’orario di apertura e un servizio innovativo denominato “Mamma e papà in libera uscita”, ossia la possibilità, durante un giorno a settimana, di ospitare i bambini fino alle 22.30-23 per consentire alle famiglie qualche ora di svago. Oltre a ciò erano state avviate attività di intrattenimento e momenti ludico-didattici, animazione, escursioni didattiche e mensa scolastica, oltre a consulenza psicologica-psicoterapeutica, pediatrica, assistenza a diversamente abili, animazione. Adesso lo stop dovuto ai mancati pagamenti che priva le famiglie dei servizi finora garantiti.