Servizi non pagati, in quattro asili nido attività a rischio sospensione
di Andrea Rifatto | 30/01/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/01/2018 | ATTUALITÀ
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L'asilo nido di S. Teresa
A pagare i ritardi della burocrazia sarebbero soprattutto i bambini, “vittime” innocenti di una situazione paradossale che si trascina da mesi. A poco più di due settimane dal primo grido d’allarme l’Asofa, Associazione di solidarietà familiare con sede a Gaggi che lo scorso anno si è aggiudicata quattro gare d’appalto bandite dal Distretto socio-sanitario D32 di Taormina per attività migliorative e di ampliamento dei servizi offerti negli asili nido di Taormina, Savoca, S. Teresa di Riva e Francavilla di Sicilia, torna a chiedere il pagamento delle proprie spettanze per quanto fin qui svolto e avverte che se entro fine mese non verranno pagate le fatture, sospenderà tutte le attività nei quattro asili dal 3 febbraio. La nuova lettera, frmata dalla presidente di Asofa, Agatà Famà, è stata inviata al coordinatore del Distretto socio-sanitario D32 di Taormina, Giuseppe Cacopardo, ai sindaci di Taormina (Eligio Giardina), S. Teresa di Riva, (Danilo Lo Giudice), Savoca (Antonino Bartolotta) e Francavilla di Sicilia (Vincenzo Pulizzi) e al responsabile degli Uffici finanziari del Comune di Taormina, Rosario Curcuruto. “Vista la corrispondenza intercorsa con la quale si segnalavano i disagi dovuti ai mancati pagamenti e si sollecitavano le liquidazioni delle fatture emesse a seguito delle attività svolte – scrive Famà – viste le note dell’8 e 15 gennaio con le quali si segnalavano le gravi difficoltà gestionali ed economiche provocate dalla mancata liquidazione delle fatture e l’impossibilità di proseguire con regolarità ed efficacia le attività progettuali, preso atto che ad oggi nonostante le rassicurazioni informali non è stato dato alcun riscontro formale alle nostre legittime richieste, né sono state liquidate le fatture relative ai periodi di attività svolte, si chiede e sollecita la liquidazione delle somme”. L’associazione gaggese attende il pagamento delle fatture dei periodi maggio-giugno-luglio 2017 per le attività svolte presso gli asili nido di Savoca e Francavilla, e dei mesi di settembre-ottobre-novembre-dicembre 2017 per i servizi resi nelle strutture per l’infanzia di Taormina, S. Teresa, Francavilla e Savoca. “In caso di mancata liquidazione entro il mese di gennaio delle fatture emesse per le attività già svolte nel 2017 – conclude la presidente – il 3 febbraio sospenderemo, nostro malgrado, tutte le attività, riservandoci ogni azione a nostra tutela”. Finora i vertici del sodalizio hanno ricevuto solo rassicurazioni verbali, fino a questa mattina, ma dopo la sospensione dei servizi annunciata per il 19 gennaio e poi rientrata su espressa richiesta dei sindaci, per evitare disagi alle famiglie, di concreto non c’è stato nulla. E così quasi 100 bambini rischiano di restare privi dei servizi aggiuntivi nei quattro asili nido, che rimarranno comunque aperti con gli orari e le attività garantiti dai Comuni, mentre oltre 30 unità di personale rischierebbero il posto di lavoro qualora i pagamenti tardassero ancora ad arrivare. “Il progetto è stato grazie ai 700mila euro ottenuti dal Distretto D32 provenienti Ministero dell'Interno tramite il Piano azione e coesione “Infanzia”, avviato con la finalitàdi integrare, potenziare e migliorare ulteriormente i servizi ludico-educativi e in particolare le potenzialità cognitive, affettive, relazionali e sociali dei bambini, di età compresa da 3 ai 36 mesi, in sinergia con le amministrazioni comunali e le famiglie, con un sostegno all’offerta di servizi da destinare prioritariamente a famiglie con basso reddito. I servizi sono previsti fino a giugno 2018 attraverso l’impiego di personale educativo e ausiliario nel numero di un operatore ogni sei bambini: tra le attività previste il prolungamento dell’orario di apertura e un servizio innovativo denominato “Mamma e papà in libera uscita”, ossia la possibilità, durante un giorno a settimana, di ospitare i bambini fino alle 22.30-23 per consentire alle famiglie qualche ora di svago. Oltre a ciò erano state avviate attività di intrattenimento e momenti ludico-didattici, animazione, escursioni didattiche e mensa scolastica, oltre a consulenza psicologica-psicoterapeutica, pediatrica, assistenza a diversamente abili, animazione. Lo stop dovuto ai mancati pagamenti priverebbe dunque le famiglie di servizi finora garantiti.