Sabato 23 Novembre 2024
Unica soluzione contro le frane: Regione e Anas studiano come trovare i fondi


Sicurezza Ss 114 a Capo Alì, 30 milioni per 7 gallerie: mancano progetto e soldi

di Andrea Rifatto | 23/01/2019 | ATTUALITÀ

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L'incontro di Alì Terme

Trenta milioni di euro. Tanto serve per mettere in sicurezza la viabilità sulla Strada statale 114 a Capo Alì. La soluzione è una sola: realizzare delle gallerie paramassi. Al momento c’è il progetto preliminare, redatto dall’Ufficio tecnico del Comune di Alì Terme e già consegnato alla Regione, ma non ci sono i fondi necessari. “Siamo continuamente stretti in una morsa tra il costone a rischio frane di Capo Alì e il torrente con la passerella che in caso di piena va chiusa – ha ricordato il sindaco Carlo Giaquinta durante il summit nell’aula consiliare sulle criticità infrastrutturali della valle del Nisi e del comprensorio fino a Scaletta,– i 2.500 abitanti di Alì Terme sono costantemente a rischio, ci sono tutti i presupposti per chiedere lo stato di emergenza”. L’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Marco Falcone Falcone, si è detto ottimista: “Bisogna dare precedenza ai tratti più importanti e procedere a stralci. La politica con la p maiuscola, come la nostra, fissa degli obiettivi e dei cronoprogrammi per intervenire. Finora abbiamo dato ad Anas 82 milioni con il Patto per il Sud: 62 sono stati già impegnati, ne rimangono 20 e contiamo di utilizzare i ribassi d’asta di queste gare d’appalto, che potrebbero aggirarsi intorno al 15%, per procedere alla progettazione dell’opera e magari reperire 8-10 milioni per i primi due interventi a Capo Alì”. Il piano prevede la costruzione di gallerie paramassi in sette stralci. “Sono ormai dieci anni che sostengo che le gallerie siano l’unica soluzione - ha dichiarato il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Cateno De Luca - allora servivano 12 milioni, oggi oltre il doppio. Si faccia presto”. All’incontro erano presenti anche i sindaci Giovanni De Luca (Fiumedinisi), Natale Rao (Alì), Gianfranco Moschella (Scaletta), Nino Crisafulli (Itala), il deputato regionale Danilo Lo Giudice e la senatrice Urania Papatheu. Quest’ultima ha sollecitato gli amministratori locali a segnalarle tutte le criticità affinché possa portare le istanze del territorio in Parlamento.

La palla passa all’Anas, che per voce del coordinatore territoriale Sicilia, Valerio Mele, presente all’incontro insieme a Barbara di Franco, responsabile Area compartimentale Anas di Catania, ha anticipato come si muoverà: “Il territorio è indubbiamente fragile, tra versanti rocciosi e ponti vetusti e negli ultimi anni c’è stato un gap manutentivo che stiamo colmando. Questo progetto preliminare - ha aggiunto - prevede 7 tratti di gallerie. Nei prossimi mesi avvieremo un rilievo geostrutturale sulla Statale 114 per approfondire gli studi necessari alla progettazione e definire le priorità di intervento. Importante sarà la collaborazione con le istituzioni locali e l’assumere insieme le decisioni”. Lo stesso Mele ha comunicato che la settimana scorsa è stato pubblicato il bando di gara per i lavori di demolizione e ricostruzione del ponte Fiumedinisi, tra Alì Terme e Nizza. I sindaci di Itala, Nino Crisafulli, e Scaletta, Gianfranco Moschella, hanno messo sul tavolo altre questioni. “Serve una viabilità alternativa alla Statale - ha sostenuto il primo - in caso di chiusure per lavori e va sistemata la Provinciale Alì-Itala, al momento una trazzera sulla quale non servono grossi importi per renderla transitabile in sicurezza. Noi come Unione dei Comuni di Monte Scuderi non ci siamo messi in concorrenza con il minisvincolo di Itala, non previsto nel Masterplan in quanto inserito già nei piani di Protezione civile come via di fuga”. Moschella ha chiesto più attenzione su Capo Scaletta, costone che potrebbe cedere senza segnali d’avvertimento: “Lo scorso agosto - ha detto - abbiamo consegnato ad Anas un progetto preliminare per la messa in sicurezza di quel tratto ma da allora non ne abbiamo saputo più nulla. Speriamo che tutte le istituzioni da adesso siano più presenti”.


COMMENTI

Giovanni Casale | il 23/01/2019 alle 12:35:38

Questa è una storia vecchia!!!! Sin dal 1970 si ripetono gli interventi per evitare i disagi agli utenti e di soldi se ne sono spesi a iosa senza mai affrontare il problema in modo radicale ( ci sono state le reti, i paletti, gli sbarramenti, sono intervenuti i rocciatori,si sono escogitati tanti modi di spendere i soldi). Anche la Ferrovia era interessata alla risoluzione del problema visto che in passato i massi sono caduti fin sopra la massicciata della linea ferrata. Bisognava arrivare al 2019 per capire che l'unica definitiva risoluzione del problema fossero le gallerie parasassi???? Se i soldi non ci sono per tutte le sette gallerie preventivate, perchè non si inizia con una prima galleria così magari una ad anno l'opera verrà realizzata???? O forse l'importo per una è troppo misero per poterci speculare sopra. Tra l'altro è da attenzionare in modo drammatico la situazione in cui versa l'autostrada (impropriamente definita tale viste le deviazioni, il doppio senso in unica carreggiata pericolosissimo soprattutto in galleria con l'aggravante di buche, avvallamenti, e guardrail mancanti o non a norma) che in caso di caduta massi sulla strada statale deve assorbire anche il traf

Massimo | il 23/01/2019 alle 20:31:34

Aspetta sicurezza e viabilità , sino a quando avremo questi bravi amministratori regionali , nazionali e comunali che le priorità sono spendere soldi , ma non realizzare strutture utili e sicuri sul territorio , poi magari si fanno le passerelle , che vergogna .

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