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Sinagoga di Savoca: l'Archeoclub scende in campo
di Andrea Rifatto | 21/06/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/06/2014 | ATTUALITÀ
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La sede comprensoriale “Archeoclub Area Jonica” di Archeoclub d’Italia torna ad occuparsi della sinagoga di Savoca, tornata alla ribalta delle cronache locali nelle ultime settimane grazie al ritrovamento (leggi qui), all’interno del rudere sito nel centro storico savocese, di un reperto in pietra con incisa una stella di David. Secondo la locale sede dell’associazione, guidata dall’architetto Domenico Costa, il rinvenimento del frammento di pietra rappresenta un importante tassello nella ricostruzione del passato storico delle comunità giudaiche esistenti non solo a Savoca ma nel territorio dell’intera Valle d’Agrò, dove sia a Limina che a Casalvecchio Siculo sono esistite comunità organizzate fino alla fine del 1492. La proposta, al fine di preservare il rudere e di recuperarlo attraverso un apposito intervento di conservazione, è rivolta al Comune di Savoca, affinchè intervenga al più presto con una serie di azioni che vedano la messa in sicurezza dell’immobile, un intervento di pulitura della vegetazione spontanea esistente e lo sgombero del materiale di risulta accumulato all’interno, così da provare a riportare alla luce la parte mancante del frammento in pietra con l’incisione del simbolo giudaico. “É fondamentale che il Comune di Savoca – scrive oggi Domenico Costa - predisponga le procedure per non disperdere un patrimonio unico nel suo genere capace, capace di polarizzare l’attenzione non solo dei visitatori del borgo storico ma anche quella di studiosi ed esperti del settore, attenti alle tematiche della comunità ebraica mondiale”. L’Archeoclub si rende così disponibile a collaborare per tutelare un bene giudicato di inestimabile bene culturale proponendo l’istituzione di un tavolo tecnico capace di riunire gli esperti contemporanei del settore e trarre le adeguate indicazioni per recuperare il bene, oltre che verificare l’autenticità storica del reperto artistico rinvenuto nelle scorse settimane. L’associazione ritiene che l’acquisto del bene da parte del Comune di Savoca sia un passaggio fondamentale nella tutela del fabbricato e deve essere sostenuto da tutta la popolazione comprensoriale. “Se per problemi di bilancio o di disponibilità economica il bene non può essere acquistato dal Comune – si legge nella nota - "Archeoclub Area Jonica" si impegna ad avviare tutte le trattative volte ad acquistare il bene monumentale attraverso la raccolta delle somme necessarie e procedere successivamente al restauro dello stesso con lo scopo di destinarlo in futuro a Museo e Centro di documentazione delle comunità giudaiche della Valle d’Agrò, iniziativa unica nel suo genere”. Cresce dunque l’interesse verso un bene storico che potrebbe attrarre numerosi visitatori nel borgo savocese: abbiamo avuto modo di constatare, durante i nostri sopralluoghi a Savoca, come anche le guide turistiche seguano con passione la vicenda, nella speranza che quella che descrivono ai turisti come la sinagoga di Savoca, possa essere presto fruibile al pubblico.
Secondo “Archeoclub Area Jonica” sarebbe opportuno apporre un vincolo di tutela storica sul fabbricato, di proprietà della famiglia Smiroldo di S. Teresa di Riva, ricadente all’interno della Zona “A” del centro storico, e avviare tutte le procedure per acquisire il bene al patrimonio immobiliare del Comune, così da poterlo rendere nel tempo di pubblica fruizione. Nella lettera inviata al sindaco di Savoca, Paolo Trimarchi, e fatta pervenire per conoscenza al dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, geom. Santino Scarcella, al responsabile del Museo storico etnoantropologico di Savoca, Santo Lombardo, all’avv. Claudio Zucchelli, presidente nazionale Archeclub d’Italia, e alla dott.ssa Anna Barra, consulente per i Beni Culturali di Archeclub, il presidente Costa ricostruisce i passaggi che hanno visto l’associazione jonica approfondire gli studi sulla sinagoga, in particolare quando nel 1997 giunsero a Savoca il prof. Nicolò Bucaria, ricercatore all'Albright Institute of Archaeology di Gerusalemme, e padre Benedetto Rocco, docente di Sacra Scrittura e Patristica alla facoltà teologica “S. Giovanni Evangelista” di Palermo, che dedussero come si trattasse certamente di una struttura ebraica. A seguito di quella visita fu attuato un intervento di ripulitura del rudere dall’Archeclub Area Jonica e dai proprietari, ma sulla sinagoga di Savoca calò poi il sipario: il Comune non si mostrò interessato all’acquisto del bene, non curandosi neanche di rispondere alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina, che aveva richiesto i dati identificativi del fabbricato così da avviare l’iter per l’apposizione del vincolo storico-artistico.
La stessa dott.ssa Anna Barra, consulente per i Beni Culturali di Archeclub Italia, che anni addietro ha avuto modo di visitare la sinagoga di Savoca, appresa la notizia del ritrovamento del reperto, ha giudicato interessante la scoperta, ritenendo che sarebbe utile informare anche la Comunità ebraica di Roma. Archeoclub fa comunque sapere che a breve predisporrà diverse iniziative di carattere culturale per richiamare l’attenzione sulla sinagoga di Savoca, oltre a rendersi disponibile a qualsiasi forma di collaborazione. I proprietari dell’edificio, intanto, dopo aver effettuato un sopralluogo con tecnici ed amministratori comunali (leggi qui), hanno già provveduto a nominare un tecnico di fiducia, che ha valutato i possibili metodi di intervento per la messa in sicurezza della parti della struttura giudicate pericolanti: nei prossimi giorni il Comune di Savoca sarà informato sulle modalità con le quali si agirà.