Sindaci jonici contro il depotenziamento del 118: "No al modello Lombardia"
di Andrea Rifatto | 11/11/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/11/2018 | ATTUALITÀ
2297 Lettori unici
Il Consiglio dell'Unione a S. Teresa
Secco no dall’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza 118 come voluto dalla Regione siciliana dopo l’intesa in siglata con la Lombardia. Ieri il Consiglio dell’ente di cui fanno parte undici comuni delle valli d’Agrò e del Dinarini si è riunito in seduta straordinaria e urgente al Palazzo della Cultura di S. Teresa e ha approvato all’unanimità l’adesione all’istanza di revoca redatta dal Comitato consultivo dell’Asp di Messina, presieduto da Antonio Giardina, della delibera di Giunta regionale del 28 agosto con la quale è stata esitata la convenzione per il supporto alla riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza extraospedaliera tra Areu Lombardia e Seus Sicilia. Il Comitato ha infatti evidenziato a tutte le autorità competenti, compresi i sindaci dei comuni messinesi, la non apprezzabilità del documento proposto dal Governo regionale, contestando con forza l’idea di fare riferimento a modelli del Nord, che prevede la presenza di ambulanze di base senza medico ma solo con autisti e soccorritori (che si ridurrebbero a semplici mezzi di trasporto verso l’ospedale) visto che l’organizzazione territoriale messinese è superiore a quella della Lombardia e si rischia il deprezzamento delle professionalità presenti. Sui 22 consiglieri dell’Unione ne erano presenti 11, appena sufficienti a garantire il numero legale: il presidente Carmelo Saglimbene, che come Santino Saglimbene proviene da Casalvecchio, Cosima Garufi e Sarah Vita (Furci), Sebastiano Foscolo (Roccalumera), Emilia Mazzullo (Roccafiorita), Domenico Prestipino (Pagliara), Shane Palella (Antillo), Stefania Saglimbeni e Antonino Ragusa (Limina), Piero Bartolone (Forza d’Agrò). In aula anche il presidente dell’Unione Armando Carpo, sindaco di Mandanici e gli assessori della sua giunta, i sindaci Concetto Orlando (Roccafiorita), Davide Paratore (Antillo), Marco Saetti (Casalvecchio) e Sebastiano Gugliotta (Pagliara), oltre a diversi amministratori del comprensorio, tra cui il sindaco di Furci Matteo Francilia e i vicesindaci Franco Santoro (Sant’Alessio) e Giuseppe Trimarchi (Savoca), al sindaco di S. Teresa e deputato regionale Danilo Lo Giudice e al dottor Nino Grillo, medico del 118 e segretario provinciale Snami. Ad assistere alla seduta anche la VB del Liceo scientifico di S. Teresa con la prof.ssa Ninuccia Foti. La questione è finita sui tavoli dell’Unione dei Comuni su iniziativa della consigliera comunale di maggioranza Violetta Ferraro di Furci, che ha spinto affinché venisse affrontata la problematica a tutela della salute dei cittadini del comprensorio e dell’intera provincia. “È il modello Messina semmai che va esportato in Lombardia – ha evidenziato Grillo – e non viceversa: la nostra è una provincia con un territorio complicato, fatto di tanti piccoli comuni collinari e montani e con una rete di strade precaria e il tempo di intervento dell’ambulanza, dove è necessaria la presenza del medico a bordo per il trattamento di stabilizzazione sul posto, è fondamentale per salvare le vite umane prima del trasferimento in ospedale”. Proprio le reti tempo dipendenti per l’ictus, l’infarto e il trasporto materno e neonatale critico, che nel Messinese vantano successi nell’80% degli interventi, con l’introduzione di ambulanze non medicalizzate rischierebbero di subire un drastico calo dei risultati positivi, visto che il personale paramedico non può effettuare trattamenti sanitari sul paziente. Grillo, rimarcando come la Regione non abbia consultato medici e operatori 118 prima di siglare la convenzione, ha ricordato come in provincia non siano previsti particolati tagli, visto che il numero delle ambulanze medicalizzate scenderebbe da 27 a 25 senza soppressioni nella zona jonica, se si esclude l’eliminazione del Pte di Scaletta (dove rimarrebbe comunque l’ambulanza medicalizzata) e l’eliminazione del mezzo 118 all’ospedale Papardo di Messina: “Ciò comporterà però il rischio che un’ambulanza della zona jonica sia chiamata ad intervenire in città, lasciando quindi scoperto il territorio per diverse ore. Facciamo affidamento sull’onorevole Lo Giudice – ha concluso il medico – affinché questa problematica venga affrontata alla Regione e si arrivi a un potenziamento dei servizi esistenti e non alla riduzione”. Il presidente dell’Unione Carpo ha ribadito come l’Unione si sia attivata per la lotta alla salvaguardia del diritto alla salute dei cittadini, soprattutto nei piccoli centri come il suo dove la presenza del 118 è fondamentale, confermando la massima disponibilità dell’ente a poortare avanti questa battaglia. “Anche se noi non siamo colpiti va fatto un ragionamento complessivo a tutela di tutto il Messinese – ha detto Lo Giudice nel suo intervento – il nostro modello funziona bene ed è assurdo prendere a modello a Lombardia. Io sono contrario a prescindere ai tagli alla sanità, perché vanno a colpire direttamente i cittadini e chiederò un’audizione alla VI Commissione Salute dell’Ars per spiegare la situazione ed evidenziare che va lasciato tutto così com’è, perché abbiamo strutture e professionalità che funzionano, in un territorio che soffre anche di problemi legati alla viabilità. Faccio parte dello schieramento che alla Regione sostiene la maggioranza – ha aggiunto il deputato – ma dinanzi a problematiche del genere non esistono maggioranza e opposizioni e se sarà necessario daremo vita anche ad azioni eclatanti”.