Social network e parità di genere, a Limina arrivano 30 giovani da sei Paesi
di Andrea Rifatto | 26/04/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/04/2018 | ATTUALITÀ
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I responsabili del progetto con l'assessore Ricciardi
Promuovere interazioni e relazioni tra giovani che siano improntate al dialogo e al rispetto reciproco, allo scopo di prevenire e combattere la violenza di genere attraverso la promozione di comportamenti responsabili nell’uso che fanno dei social network e dei nuovi media. Sono gli obiettivi del progetto “Words against gender at the time of internet”, che vedrà arrivare a Limina 30 giovani tra i 18 e i 25 anni e 6 group leader, provenienti da 6 Paesi europei ed extra Ue, ossia Italia, Bulgaria, Polonia, Russia, Azerbaijan e Georgia, nell’ambito di uno scambio in programma dal 16 al 23 giugno. Il progetto, è sostenuto dall’associazione liminese “Senza offesa”, presieduta da Antonino Chillemi, e finanziato dall’Agenzia nazionale Giovani nell'ambito della KA1 del Programma Erasmus+. La presentazione è avvenuta nei giorni scorsi nel paese collinare, alla presenza dei componenti dell'associazione, Laura Saglimbeni, Alan Occhino, Raül Miano e Gianpiero Lo Giudice e da alcuni responsabili del progetto, accolti dal vicesindaco Jenny Spadaro e dall’assessore Filippo Ricciardi (presidente onorario di "Senza offesa") per l’Amministrazione comunale. “Words against gender at the time of internet” nasce seguendo l'idea proveniente direttamente dai giovani membri dell'associazione di promuovere il ruolo centrale della Ue nell'universo giovanile attraverso la partecipazione e il confronto fra giovani provenienti da paesi europei ed extra europei, allo scopo di essere protagonisti e promotori di un idea progettuale. In linea con la Strategia per la parità di genere 2014/2017, che ha tra gli obiettivi principali “la lotta contro gli stereotipi di genere e il sessismo” e la necessità di raggiungere l'effettiva parità di genere negli Stati membri, il progetto si rivolge ai giovani per sperimentare, discutere e confrontarsi su come renderli consapevoli, attenti e informati sul tema della violenza di genere, dei meccanismi culturali che la generano e l’alimentano, ma anche del ruolo che le nuove tecnologie e i social possono avere nel promuovere e amplificare la diffusione degli stereotipi di genere, nei comportamenti violenti e nella mancanza di rispetto per i diritti e la dignità di tutte le persone. Lo sviluppo dei social network ha inevitabilmente portato delle conseguenze nel cambiamento delle interazioni sociali, sia positive che negative. Sono strumenti che danno l’impressione di uno spazio personale o di piccola comunità, mentre in realtà le relazioni affettive sono qualcosa di intimo e personale e i rischi sono in gran parte collegati alla sovraesposizione della propria vita privata, alla rivelazione e diffusione di informazioni strettamente personali. Il progetto ha quindi l’obiettivo non solo di contrastare il ruolo che i social network e i nuovi media possono avere nel promuovere stereotipi negativi e nuove forme di violenza di genere, ma soprattutto di sfruttarne le opportunità nella promozione di interazioni e relazioni tra giovani che siano improntate al dialogo e al rispetto reciproco. Il progetto offre ai partecipanti uno spazio di riflessione e di discussione critica e costruttiva, in cui potersi esprimere e sentirsi parte attiva di un problema e proporre modi positivi per utilizzare le nuove tecnologie, informandoli altresì sugli aspetti giuridici connessi alla pubblicazione di informazioni, immagini e dati nei social network, promuovendo un uso lecito e corretto di questi nuovi mezzi di comunicazione.