Giovedì 21 Novembre 2024
L’appello di Giovanna, dipendente comunale di Giardini, sospesa dal servizio


"Sono sola e senza stipendio, chiedo di riavere il lavoro per poter vivere dignitosamente”

di Francesca Gullotta | 01/09/2020 | ATTUALITÀ

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La dipendente e il municipio di Giardini

“Chiedo solo di riavere il mio lavoro, il mio stipendio e di vivere dignitosamente”. È il grido di aiuto lanciato da Giovanna Guerrieri, dipendente del Comune di Giardini Naxos, rimasta senza lavoro e senza soldi a seguito di una sanzione disciplinare comminata dall’Ente nei suoi confronti che ha comportato la sospensione dal servizio per 6 mesi. La vicenda risale alla fine del 2019. Guerrieri, dipendente del Comune con un contratto a tempo parziale ed indeterminato per 18 ore settimanali da 15 anni, che svolgeva servizio nel cimitero comunale di contrada Calcarone da 8 anni, percependo uno stipendio mensile di 540 euro, ha accettato di svolgere un secondo lavoro, che comunque non coincideva con l’orario di servizio effettuato per il Comune, sempre al- l’interno del camposanto per conto della ditta esterna che si è aggiudicata l’affidamento della gestione dei servizi del cimitero con un contratto annuale dal 15 ottobre 2018 al 14 ottobre 2019 come coadiutore amministrativo per 20 ore settimanali, poiché i soldi non erano sufficienti a sostenere il canone di affitto della sua abitazione, per cui deve corrispondere la cifra di 450 euro più le bollette e l’acquisto dei beni di prima necessità. Una situazione protrattasi per un anno, fin quando non è giunta una segnalazione agli Uffici comunali che ha fatto scattare la contestazione identificata con “la violazione delle norme in materia di incompatibilità, la gravità dell’illecito disciplinare, la durata prolungata dello stesso, l’intenzionalità nel commetterlo essendo a conoscenza del divieto, nonché le conseguenze dello stesso”, tradotta dalla commissione disciplinare davanti cui è comparsa il 2 dicembre del 2019, assistita dal sindacato Ali-Confsal rappresentata da Rosario Gambacorta, con la sanzione emessa l’11 febbraio di quest’anno con una sospensione dal servizio per 6 mesi. “Nel frattempo - racconta la donna - sono stata licenziata anche dalla ditta per cui svolgevo l’altro lavoro e nel giro di poco tempo mi sono ritrovata da sola, senza stipendio e con tante spese da affrontare. Situazione che mia ha costretta in una condizione di assoluto bisogno”.  A seguito dell’emergenza Covid-19, il sindacato ha chiesto il reintegro ed il differimento della sanzione che è stata temporaneamente interrotta, a cui è seguito un periodo di ferie e la comunicazione del trasferimento negli uffici dell’Acquedotto. Ad agosto, però, una nuova tegola si è abbattuta sulla signora Guerrieri che era stata prima collocata in congedo d’ufficio dal 3 agosto al 15 settembre. Disposizione revocata qualche giorno dopo, con la comunicazione di “non poter concedere il congedo poiché risulta sospesa dal servizio”. Da qui la disperazione della donna che si trova ora senza soldi per garantire il suo sostentamento e con lo sfratto che incombe. Una storia davvero complicata tanto che il faldone in cui sono racchiusi i tanti fogli contenenti disposizioni, richieste, spiegazioni, provvedimenti e altro è pesante quasi quanto il fardello che grava sulla donna.


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