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Spuntano le discariche abusive a S. Teresa, "Ora lotta agli incivili" - FOTO
di Andrea Rifatto | 09/11/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/11/2016 | ATTUALITÀ
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Rifiuti abbandonati in contrada Ligoria
C’è chi sceglie il cassonetto del comune limitrofo per gettare i rifiuti pur di non “convertirsi” al sistema di raccolta differenziata e chi gira guardingo per le zone più isolate del paese cercando il punto giusto dove scaricarli. Dal 2 maggio, giorno in cui a S. Teresa di Riva è partito il nuovo ciclo di gestione dei rifiuti con l’avvio del porta a porta, i “furbetti del sacchettino” escogitano sempre nuove e cervellotiche soluzioni per abbandonare i propri rifiuti in giro anziché conferirli secondo le modalità stabilite. Una percentuale di cittadini e titolari di attività che anziché posizionare il proprio bidoncino davanti casa o recarsi al Centro comunale di raccolta, preferisce mettersi in auto e scaricare sacchetti, ingombranti e rifiuti speciali nei posti più disparati, spesso dandoli alle fiamme. Un fenomeno che negli ultimi sei mesi si è notevolmente accentuato. L’Amministrazione comunale, contando forse fin troppo sul buon senso dei cittadini, non si è preoccupata per tempo di mettere in atto le misure utili a contrastare gli incivili. L’assessore all’Ambiente Gianmarco Lombardo e il presidente del Consiglio Santino Veri hanno effettuato nei giorni scorsi un sopralluogo in contrada Ligoria, a monte del paese, scoprendo vere e proprie minidiscariche con strade e terreni invasi da notevoli quantità di rifiuti. “Restiamo amareggiati dall’inciviltà di quelle persone che non hanno a cuore le sorti del proprio paese e non hanno amore verso una comunità che dopo grandi sacrifici cerca di crescere ogni giorno di più” – ha detto Lombardo, annunciando di bonifica già avviati a partire da ieri. Scene come quelle di Ligoria non sono però uniche: rifiuti abbandonati spuntano anche nel quartiere Bolina o lungo la Strada provinciale 23 che conduce nella frazione collinare di Misserio. Come contrastare il fenomeno? “A breve partiremo con il posizionamento delle fototrappole nelle zone più critiche e subito dopo con l’installazione delle telecamere fisse, che serviranno anche ad aumentare i livelli di sicurezza – spiega l’assessore all’Ambiente – e puntiamo a scovare gli incivili applicando le sanzioni previste (da 300 a 3mila euro) per poi utilizzare gli introiti per coprire i costi delle bonifiche”. Pugno duro, dunque. “Bisogna far fare le ronde, anche notturne, alla Polizia municipale e cercare di bloccare e punire chi disprezza la cosa pubblica – commenta il vulcanico capogruppo consiliare di maggioranza, Sandro Triolo –: è ora di farla finita con quattro incivili che vanificano le opere di un’intera Amministrazione”.