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Ss 114, cittadini e amministratori invadono Capo Alì: “Basta prese in giro” - FOTO e VIDEO
di Andrea Rifatto | 20/09/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 20/09/2015 | ATTUALITÀ
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Il corteo dei manifestanti a Capo Alì
Non basterà la riapertura parziale della strada per spegnere il malcontento di cittadini e amministratori. Lo si è visto chiaramente stamane alla protesta organizzata sulla Statale 114 all’altezza di Capo Alì, dove dal 9 settembre scorso una frana ha tagliato in due la riviera jonica messinese con la chiusura dell’unica via di collegamento tra il capoluogo e i comuni a sud. Barriere e transenne verranno rimosse parzialmente mercoledì prossimo, quando si tornerà a transitare a senso unico alternato in attesa che si concludano i lavori di messa in sicurezza del costone roccioso. Ma non è questo che hanno chiesto a gran voce oggi oltre 300 manifestanti giunti da due fronti, quello di Itala e Scaletta Zanclea, più numeroso, e quello di Alì Terme, a cui si sono uniti anche cittadini di altri comuni del comprensorio. Un’invasione pacifica, con in testa gli amministratori: i sindaci di Itala, (Antonino Crisafulli), Scaletta Zanclea (Gianfranco Moschella, accompagnato dal vice Gabriele Avigliani), Alì Terme (Giuseppe Marino, con il vicesindaco Pietro Caminiti e il presidente del Consiglio Lorenzo Grasso), Roccalumera (Gaetano Argiroffi, con il consigliere Cosimo Cacciola), Pagliara (Domenico Prestipino, anche in qualità di presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche, insieme all’assessore Giuseppe Garufi), Alì (Pietro Fiumara), Fiumedinisi (Alessandro Rasconà, con il presidente del Consiglio Mario Puglisi), Sant’Alessio Siculo (Rosanna Fichera) e Antillo (Davide Paratore). Presenti anche il deputato regionale e sindaco di Rocca di Caprileone, Bernadette Grasso, e il presidente dell'Agenzia nazionale giovani, Giacomo D'Arrigo. “Ogni anno è una ricorrenza: i nostri disagi e la vostra negligenza”, “Sei anni dalle alluvioni, zero soluzioni”,"Punto e capo, apriamo questo Capo" sono alcuni degli slogan esposti dalle decine di manifestanti che da settimane subiscono gravi disagi per un fenomeno, quello della caduta di massi dalla collina aliese, che è divenuto ormai quasi una consuetudine per Capo Alì. Fischi, rulli di tamburi con il sottofondo delle grida “vergognatevi, vergognatevi” accompagnano la protesta, nata grazie alla volontà di un gruppo di donne di Scaletta e Itala decise a far sentire la propria voce e a battere i pugni sui tavoli delle istituzioni. E sono proprio loro, le donne del Comitato spontaneo di cittadini, le prime a manifestare senza timori di sfidare le forze dell’ordine. Che forse non si attendevano la partecipazione di un così alto numero di manifestanti, tanto che prima dell’arrivo dei cortei i carabinieri di Alì Terme, giustificando la decisione con il pericolo di nuovi distacchi dal costone, avevano transennato l’area dove si è verificata la caduta di massi, all’altezza del km 22,600, per evitare il passaggio della gente laddove fino a pochi istanti prima però erano transitati indisturbati ciclisti e centauri. Dopo alcuni minuti di protesta dietro al nastro i cittadini dei due fronti hanno “sfondato” pacificamente il blocco e si sono uniti insieme in un abbraccio collettivo che ha reso ancora più evidente la riuscita della manifestazione. “Siamo soddisfatti del buon esito della protesta – ha dichiarato Maria Luisa Di Blasi, portavoce del Comitato di cittadini – ma è solo un primo passo per far tenere accesi i riflettori su questa problematica, che va risolta definitivamente senza dover essere costretti puntualmente a trovarsi in una situazione di emergenza”. “Non dobbiamo lasciare la gente ostaggio delle difficoltà burocratiche – ha rimarcato il primo cittadino di Scaletta, Gianfranco Moschella – ma far sì che gli enti preposti trovino soluzioni tali che il nostro territorio non venga tagliato in due ad ogni minima pioggia, come avviene ormai da 60 anni”. L’on. Bernadette Grasso, che ha voluto precisare di essere presente oggi a Capo Alì innanzitutto come sindaco vicino ai colleghi del comprensorio, ha fatto presente che martedì investirà della questione il Governo regionale, presentando interrogazioni e chiedendo chiarimenti all’Ars: “Bisogna fare un tavolo tecnico perché si tratta di una grave problema che mette a rischio i collegamenti viari e anche ferroviari della zona – ha evidenziato – e visto che siamo ormai in una Città metropolitana, è bene si trovino le somme per la messa in sicurezza del territorio, somme che purtroppo sono state dirottate recentemente per effettuare interventi sull’autostrada”. Anche il sindaco di Itala, Antonino Crisafulli, ha ribadito come “vadano adottate misure definitive, essendo ormai acclarato che le reti di protezione del costone roccioso sono misure palliative che non impediranno il distacco di altri massi”. La soluzione più idonea, a detta di amministratori e cittadini, sarebbe quella di una galleria paramassi. Ma un primo risultato è stato raggiunto: il Comitato di cittadini è riuscito a concentrare le attenzioni sul problema e non smetterà certo di sollecitare l’interesse da parte degli enti preposti, perché la popolazione è decisa a non subire più disagi. Il filmato con le interviste e le foto della manifestazione