Statale 185 da incubo tra frane e cedimenti, sei mesi di disagi con chiusure e limitazioni
di Andrea Rifatto | 12/04/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/04/2023 | ATTUALITÀ
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L'ultimo sbarramento dopo il crollo del 3 aprile
Dureranno almeno sei mesi i disagi per i collegamenti viari tra l’alta valle dell’Alcantara e il versante tirrenico, dopo l’ultimo crollo della Strada statale 185 di Sella Mandrazzi, che collega Giardini Naxos a Terme Vigliatore, avvenuto il 3 aprile al km 45,300 in territorio di Francavilla di Sicilia nel tratto di collegamento con Novara di Sicilia. L’Anas, a seguito degli eventi alluvionali iniziati il 3 dicembre e dei numerosi fenomeni di dissesto e franamenti che hanno interessato il corpo stradale in più punti, nel tratto ricompreso tra i km 14 e 45,800, ha emanato un’ordinanza per salvaguardare la pubblica incolumità e garantire la sicurezza della circolazione stradale e il regolare transito veicolare lungo l’arteria, stabilendo chiusure e limitazioni fino all’1 ottobre. Il provvedimento, firmato dal responsabile Area Gestione Rete di Catania, Francesco Musto, prevede l’interdizione al transito a tutti i mezzi nel tratto compreso tra i km 31,700 e 31,900 e tra i km 45,200 e 45,700, tenuto conto del notevole dissesto verificatosi e della situazione instabile presente lungo l’intero pendio; il restringimento di carreggiata per la delimitazione dell’area oggetto di dissesto, con l'istituzione del senso unico alternato regolato da impianto semaforico, nella corsia di monte tra i km 14,700 e 14,820; restringimenti di carreggiata per la delimitazione delle aree dissestate, con sensi unici alternati regolati da semafori, tra i km 16,540-16,570, 24,750-24+770 e 25,070-25,110; inoltre è stato limitato il transito ai soli mezzi di massa complessiva inferiore a 7,5 tonnellate tra i km 14,700 e 14,820. Nei tratti con senso unico alternato vige il limite di velocità di 30 km/h. La viabilità alternativa sarà garantita dalle strade provinciali 1, 2, 113, 115 e 116. Restrizioni attuate nelle more della definizione e della attuazione di tutti gli interventi di ripristino dei danni e delle opere infrastrutturali danneggiate, attesi dalle popolazioni dei comuni interessati che ormai da anni denunciano le condizioni precarie dell'arteria.