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"Stato criminale, siamo alla deriva": De Luca si autosospende da sindaco - FOTO
di Andrea Rifatto | 18/10/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 18/10/2015 | ATTUALITÀ
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De Luca con la fascia tricolore accanto al cappio
“Lo Stato non c’è più, ha abbandonato la mia comunità, siamo alla deriva. E io non voglio più rappresentarlo, quindi mi autosospendo da sindaco”. Sono le parole del primo cittadino di S. Teresa di Riva Cateno De Luca, pronunciate oggi nell’alveo del torrente Savoca prima dell’apertura dei lavori del Consiglio comunale convocato per chiedere la dichiarazione di stato di emergenza per i gravi danni subiti dal territorio comunale in seguito al maltempo del 9 e 10 ottobre. Frasi seguite da un gesto simbolico (l'autosospensione non è prevista dalla normativa sugli enti locali) ma plateale: De Luca ha infatti appeso la fascia tricolore ad un cappio legato al ponte sul torrente Savoca, “perché le istituzioni sono morte e io non voglio essere complice di uno Stato e di una Regione criminali. Fin quando non interverranno per mettere in sicurezza il territorio – ha spiegato – non svolgerò più le mie funzioni di pubblico ufficiale e i provvedimenti saranno firmati dal vicesindaco”. La fascia di sindaco rimarrà “impiccata” al ponte, a poco più di un metro da terra, “e se le acque del torrente la lambiranno significa che il corso d’acqua ha esondato invadendo le nostre comunità”. La questione del mancato svuotamento degli alvei corsi d’acqua tiene ormai in apprensione da anni amministratori e cittadini del comprensorio jonico: i riflettori sono puntati in particolare sul Torrente Savoca, che separa S. Teresa e Furci Siculo, il cui livello si è notevolmente innalzato superando in alcuni tratti la quota dei centri abitati. Anche l'Agrò e il Pagliara, esondato sabato 10 ottobre, non lasciano dormire sonni tranquilli. “Da tre anni assistiamo alle passerelle di politici e dirigenti regionali che vengono ogni qualvolta il torrente mette a repentaglio le nostre comunità – ha proseguito Cateno De Luca – e ormai la politica vera è morta, i politici che si occupano dei problemi seri del territorio si sono estinti. Noi abbiamo deciso di agire autonomamente e il 29 ottobre consegneremo il progetto di svuotamento del torrente Savoca nella conferenza dei servizi convocata a S. Teresa con tutte le istituzioni competenti”. Un atto di forza quello del sindaco di S. Teresa, che per affidare l'incarico su un intervento non di competenza dell'ente da lui amministrato si è avvalso dei poteri di massima autorità comunale in materia di Protezione civile. De Luca conta comunque di ottenere i pareri per il progetto entro fine anno: “Se le autorità preposte non ci daranno i soldi per salvare le nostre comunità – aggiunge – faremo un apposito mutuo di circa 10 milioni di euro, visto che abbiamo la capacità di indebitamento, anche a costo di abbandonare il progetto svincolo autostradale. Non mi macchierò del reato di omicidio colposo, non mi fermerò: adesso sarà scontro istituzionale”. La seduta straordinaria e aperta del Civico consesso, convocata su richiesta del capogruppo di maggioranza Sandro Triolo e presieduta dal vicepresidente Santino Veri (assenti, oltre al presidente Danilo Lo Giudice, i consiglieri Carmelina Rigano e Cristina Ferraro per la maggioranza, Sebastiano Pinto e Franco Brancato per la minoranza) si è poi aperta con l’intervento dello stesso Triolo, che ha ricordato come da oltre due anni si siano susseguiti incontri, conferenze di servizi e confronti con le istituzioni provinciali e regionali, che avevano promesso i fondi necessari allo svuotamento del torrente Savoca. Somme che però non sono mai arrivate. “Oggi vogliamo dare un segnale forte, dobbiamo farci sentire e chiedere con forza interventi per il contrasto al dissesto idrogeologico di tutto il territorio – ha tuonato dinanzi al Consiglio e al pubblico formato dai sindaci del comuni limitrofi (Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Furci Siculo, Mandanici, Savoca, Sant’Alessio Siculo) e da circa 50 cittadini. “Siamo stati presi in giro dall’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ed è il momento di dire basta a passerelle di funzionari regionali e della Protezione civile: adesso servono le risorse, stanno giocando con le vite umane dei cittadini”. Il Consiglio ha successivamente approvato all’unanimità la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza per i gravi danni subiti dal territorio comunale in seguito al maltempo del 9 e 10 ottobre. Preoccupazione è stata espressa anche dal sindaco di Furci Sebastiano Foti, che si è detto deluso dalle istituzioni, condividendo il pensiero di De Luca, anche se ritiene opportuno valutare attentamente gli strumenti da adottare e il percorso da seguire per giungere in tempi rapidi alla messa in sicurezza del torrente. Alla seduta aperta del Consiglio santateresino hanno preso la parola anche i sindaci Rosanna Fichera (Sant’Alessio), Orlando Russo, (Castelmola) Marco Saetti (Casalvecchio) e Nino Bartolotta (Savoca), che hanno manifestato la loro apprensione per un territorio che vive ormai momenti di terrore ad ogni evento meteorologico avverso, evidenziando come sia necessario far fronte comune per agire compatti dinanzi alle istituzioni regionali. “Bisogna capire se i fondi ci sono o se sono destinati soltanto alle zone classificate R4 (rischio elevato) nei piani di assetto idrogeologico (Pai) – ha sottolineato Bartolotta – perché al momento il torrente Savoca viene schedato come zona di attenzione, quando invece in diversi tratti è una vera e propria minaccia per i comuni”. Secondo De Luca la classificazione R4 anche del Savoca viene rallentata dalle lobby che esistono all’interno dell’assessorato al Territorio. Il Consiglio comunale ha inoltre approvato, sempre all’unanimità, una mozione di sostegno e condivisione, predisposta dal presidente del Consiglio di Fiumedinisi Mario Puglisi, al disegno di legge regionale depositato nei giorni scorsi dal gruppo Udc all’Ars su proposta del vicesegretario regionale Matteo Francilia, presente oggi nel greto del torrente. L’iniziativa punta a consentire il prelevamento di sabbia dagli alvei così da permettere la successiva messa in sicurezza dei corsi d’acqua.