"Stop al genocidio, Palestina libera": a Santa Teresa cittadini e partiti contro la guerra
di Andrea Rifatto | 27/02/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/02/2024 | ATTUALITÀ
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Un gruppo di partecipanti alla manifestazione
“Stop al genocidio, Palestina libera”. È lo slogan risuonato domenica mattina nella palestra dell’Istituto superiore “Caminiti-Trimarchi” di Santa Teresa di Riva, che ha ospitato a causa del maltempo la manifestazione promossa dal Comitato per il popolo palestinese-Riviera Jonica, prevista in piazza Municipio. Una cinquantina di persone di tutte le età hanno aderito alla protesta finalizzata a chiedere la fine di quello che è stato definito il genocidio del popolo palestinese, con l’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l’avvio di un percorso di pace che deve prevedere la nascita di uno Stato di Palestina. Fanno parte del Comitato, nato nelle scorse settimane, anche Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito comunista dei Lavoratori e Stefania De Marco, segretaria del Circolo Rifondazione Comunista della riviera jonica, oltre a cittadini che condividono la lotta contro ogni forma di guerra. “Siamo contro la violenza gratuita e condanniamo l’uccisione dei civili israeliani da parte di Hamas - ha detto Di Leo - però questo episodio non può mettere in discussione l’esistenza della Palestina, che subisce violenza da 70 anni. Stanno bombardando una terra e uccidendo i palestinesi con un pretesto, la maggioranza della popolazione deve allearsi contro la minoranza del potere e contro il sionismo, il potere capitalista ebraico che vuole dominare con il supporto di Stati Uniti e Italia”. Secondo l’esponente comunista “anche la Sicilia è esposta alle rappresaglie militari per il supporto che dà agli Stati Uniti con le basi militari, a partire da Sigonella, e di fatto è in guerra, così come l’Italia è complice di Israele: serve una forte contestazione, bisogna individuare una soluzione basata sulla resistenza - ha sottolineato - la forza organizzata della gente che si ribella non è violenza, è legittima difesa”. Per De Marco “il nostro Paese è complice di chi vuole impossessarsi di una terra già ampiamente colonizzata e in Italia si sta cercando di reprimere le manifestazioni di dissenso, ma impedire di esprimere il proprio pensiero anche se diverso da quello dominante e bloccare le manifestazioni è fascismo”. Diversi gli interventi nel corso della manifestazione, volti a invocare “lo sgombero degli insediamenti illegali, il rispetto delle risoluzioni Onu e l'avvio di trattative in cui non siano arbitri Usa e Nato”.