Stop alle affissioni selvagge a S. Teresa, il Comune rimuove il degrado e fissa i divieti
di Andrea Rifatto | 30/06/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/06/2020 | ATTUALITÀ
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Il muro di un'abitazione ripulito dai manifesti
Si muove finalmente qualcosa nel contrasto alle affissioni selvagge a Santa Teresa. Da qualche giorno, infatti, sono stati rimossi manifesti e locandine appesi su abitazioni private, pali della luce, pensiline bus, sportelli dei contatori dell’acqua e cabine elettriche e il Comune ha installato dei cartelli con il divieto di affissione richiamando l’art. 663 del Codice penale e l’art. 3 del Regolamento comunale, avvisando i trasgressori che sono previste sanzioni amministrative fino a 500 euro. Un problema che si trascina da anni e che non ha mai trovato soluzioni, visto che i manifesti, spesso anche quelli che riguardano le attività del Comune, vengono affissi ovunque senza alcun riguardo per il decoro urbano, anche da persone di altri comuni che non pagano l’imposta sulla pubblicità e quindi provocano un mancato incasso per le casse comunali. Una deregulation su cui l’Amministrazione fino non ha mai messo mano, tanto che in bilancio, alla voce imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni sono stati sempre previsti mille euro (compreso quest’anno) senza alcuna variazione. Adesso qualcosa sembra muoversi ed è iniziata la ripulitura di quelle superfici imbrattate dagli attacchini con manifesti pubblicitari, funebri e avvisi di ogni genere, anche se in qualche zona del paese qualcuno oppone ancora resistenza nonostante il divieto. La questione è stata affrontata un anno fa in Consiglio comunale durante la discussione di una mozione presentata dalla consigliera di minoranza Lucia Sansone (approvata poi all’unanimità) volta a regolamentare le affissioni di manifesti sul territorio, e in quella sede l’Amministrazione aveva fatto come fossero già in corso interventi di rimozione della cartellonistica abusiva per ridare decoro al paese, prevedendo altri pannelli e bacheche, anche in zone dove si affiggeva sui muri, per scoraggiare gli abusivi e rispondere alle esigenze del mercato. A distanza di un anno, poco o nulla era cambiato. In quell’occasione il sindaco Danilo Lo Giudice aveva fatto presente come non fosse possibile rimuovere i manifesti dalle case private e che la Polizia municipale aveva comunque elevato sanzioni per le affissioni vietate, mentre era stata bocciata la proposta della consigliera Sansone di posizionare bacheche dedicate ai manifesti funebri davanti le chiese o in altre zone strategiche. Adesso pare che il Comune sia davvero intenzionato ad estirpare un malcostume che va avanti da troppo tempo ma servono nuovi spazi regolamentati per mantenere il decoro del paese.