Strage di Nassiriya, ricordato a Santa Teresa il sottotenente Giovanni Cavallaro - FOTO
di Andrea Rifatto | 14/11/2021 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/11/2021 | ATTUALITÀ
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Le autorità civili e militari presenti alla cerimonia
É sempre vivo nella comunità di Santa Teresa di Riva il ricordo del sottotenente dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Cavallaro, vittima nel 2003 della strage di Nassiriya in Iraq, in cui persero la vita 19 italiani. Venerdì, a diciotto anni dall’eccidio, si è tenuta al Palazzo della Cultura-Villa Crisafulli Ragno una cerimonia di commemorazione promossa dell’Associazione Nazionale Carabinieri-Sezione “Sottotenente Giovanni Cavallaro” di Santa Teresa, a lui intitolata nel 2018. Presenti il sindaco Danilo Lo Giudice; il figlio di Giovanni Cavallaro, Diego; il capitano Giovanni Riacà, comandante della Compagnia Carabinieri di Taormina; il luogotenente Maurizio La Monica, comandante della locale Stazione Cc; il comandante della Guardia di Finanza di Taormina, capitano Angelo Schillaci; il vicequestore Fabio Ettaro, dirigente del Commissariato di Polizia di Taormina; il comandante della Polizia locale Diego Mangiò; il generale dell’Esercito Giovanni Giunta; il presidente dell’Anc di Santa Teresa Francesco Musicò, sindaci e assessori di Savoca, Furci Siculo, Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d’Agrò; l’Associazione Nazionale Bersaglieri di Giardini Naxos, l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci-Sezione di Sant’Alessio Siculo, la Croce Rossa Italiana Taormina-Roccalumera e l’Osservatorio dei Beni culturali dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani. Dopo la deposizione di una corona di alloro, benedetta da don Agostino Giacalone, ai piedi della targa dedicata a Cavallaro e la lettura della Preghiera del Carabiniere da parte del luogotenente La Monica, il figlio Diego, all’epoca 19enne, ha evidenziato visibilmente commosso come sia per lui “una ricorrenza particolare che grazie alla vostra presenza diviene meno pesante, quel giorno mio padre morì per servire la Patria”, mentre il capitano Riacà ha sottolineato come “ricordare i caduti sia un gesto doveroso, di gratitudine e riconoscenza, perchè in loro sono insiti i nobili valori che hanno animato gli uomini in divisa”, invitando i familiari ad essere fieri del loro caro. “Una momento importante per tenere viva la memoria ma soprattutto per spingere alla riflessione, in particolare i più giovani - ha detto il sindaco Lo Giudice - e testimoniare il servizio quotidiano svolto dalle forze armate per aiutare le popolazioni”.