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Stretto di Messina, da giugno passeggeri dei treni costretti a “traghettare” a piedi
di Redazione | 03/02/2015 | ATTUALITÀ
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Dal prossimo mese di giugno sarà operativa nello Stretto di Messina una sola nave delle Ferrovie dello Stato per il trasporto dei passeggeri sulla sponda calabra. Il Gruppo ha infatti presentato il progetto che prevede la dismissione di un mezzo e l'operatività di un’unica nave nell'arco delle 24 ore, con la conseguente necessità di effettuare il trasbordo dei passeggeri dei treni intercity che collegano la Sicilia a Roma e Milano. Ciò – fa notare la Cisl di Messina – comporterà l’esubero di oltre 100 unità, 42 dei quali precari trimestrali. “Un incubo che si è materializzato – sottolinea il sindacato – a conclusione dell'incontro, a Roma, tra i rappresentanti di Rfi e le segreterie delle federazioni nazionali dei trasporti”. L'azienda ha motivato la scelta a causa della riduzione dei finanziamenti per il traffico universale passeggeri e merci e per il traghettamento. “Siamo fortemente preoccupati per il silenzio della politica e per alcune dichiarazioni che vogliono far passare tutto ciò come un ammodernamento e miglioramento della qualità del servizio ferroviario – spiega la segretaria della Fit Cisl Messina, Manuela Mistretta e il segretario dei ferroviari, Santino Monforte – convinti che una tale decisione rappresenta, invece, un colpo mortale alle possibilità di sviluppo di una intera isola”. La Fit Cisl nazionale ha immediatamente richiesto un incontro congiunto con l'altro attore della vicenda, Trenitalia, affinché si affronti il problema nella sua globalità. “Stanchi di proclami sull'aumento della frequenza dei treni – concludono Mistretta e Monforte - auspichiamo una forte reazione di tutte le parti sociali in campo, poiché non possiamo restare inerti di fronte all'ennesimo smacco per i siciliani”. Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, e l’assessore alle Risorse del mare, Sebastiano Pino, hanno così commentato la decisione di Ferrovie dello Stato: “L’esito della riunione non va nella direzione auspicata e contrasta con le necessità del territorio. Abbiamo ripetuto a più riprese e confermato in tutte le sedi possibili che ogni progetto, qualsiasi previsione di riordino del sistema di attraversamento dello Stretto debba assolutamente tenere in conto di almeno due condizioni non negoziabili, la difesa di tutti i posti di lavoro e la possibilità per i viaggiatori di potere viaggiare con servizi efficienti e senza alcuna penalizzazione. Il ridimensionamento dei traghetti – evidenziano Accorinti e Pino – danneggia anche il traffico merci su rotaia con conseguenze certamente avvertibili anche sul piano ambientale. Ma quello che più ci allarma è l’assoluta mancanza di attenzione verso la nostra città, che si vede ancora di più marginalizzata nel trasporto ferroviario siciliano e nazionale. Le risorse individuate sono dirottate esclusivamente sull’asse Catania/Palermo, con il beneplacito forse della Regione, facendo finta di non sapere che anche il nodo ferroviario di Messina deve essere invece strategico nell’interesse dei cittadini siciliani e della nostra economia”.
L’assessore Pino ha infine richiamato quanti negli ultimi periodi sono stati attivi nella ricerca di soluzioni: “Ritengo necessaria – sottolinea – una forte interlocuzione da parte di tutta la deputazione messinese e siciliana, in particolare di chi ha fatto da tramite con il Ministero, perché ci accompagni in una battaglia da affrontare nell’interesse del nostro territorio. L’impegno per la difesa occupazionale, per servizi quantomeno decorosi, per evitare un depotenziamento che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla nostra comunità, deve essere condiviso da tutti coloro che non vogliono rassegnarsi ad essere trattati come cittadini di serie b”.