Sulle tracce di Gerasimo e Ruggero II: Archeoclub riscopre i "segreti" della Val d'Agrò
di Redazione | 26/06/2020 | ATTUALITÀ
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Il gruppo davanti l'abbazia di Casalvecchio
Una particolare passeggiata divulgativa, sui sentieri di Gerasimo e Ruggero II al posto della tradizionale formula convegnistica vista la necessità di adeguarsi alle prescrizioni legate all’emergenza sanitaria. Ed è stata una giornata ricca di interessanti spunti. Come ormai dai sei anni ogni 21 giugno, si è svolto domenica, con un format diverso ma col medesimo entusiasmo, il “Solstizio Miti, poeti, sogni, pittori e Santi nella Valle d’Agrò”. I partecipanti si sono ritrovati davanti la chiesa della Madonna del Carmelo di Sant’Alessio, nel luogo in cui gli studi collocano l’incontro, nel 1116, tra l’abate d’Agrò Gerasimo ed il conte normanno Ruggero II da cui scaturì il diploma di donazione che concesse ai monaci basiliani i soldi e la possibilità di riedificare il Monastero dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò. In quel luogo, Archeoclub ha anche messo un primo “paletto”, la locandina col QrCode, che consentirà ai visitatori di avvicinare il telefono al codice e, tramite un’applicazione gratuita, leggere sul telefono o ascoltare in più lingue la storia e le caratteristiche della chiesa e del sito. Il QrCode fa parte di un progetto di mappatura dei siti culturali di Archeoclub e Comune di Sant’ Alessio. Proprio su tale progetto ha posto l’accento, nel fare gli onori di casa, l’assessore a Turismo e Cultura, Virginia Carnabuci, sottolineando come scopo dell’Amministrazione sia “fare emergere le importanti risorse culturali di Sant’Alessio ed agganciarle all’offerta turistica complessiva, attraverso una sinergia con l’associazionismo”. Le caratteristiche della chiesa (che pare sia costruita sopra una precedente bizantina, dedicata da S. Nicola dei Greci) sono state illustrate ai presenti dall’arch. Ketty Tamà. Un QrCode è stato posizionato anche presso Villa Genovesi, seconda tappa della passeggiata divulgativa, dove sono conservate anfore ed un’àncora “pescate” da un relitto di nave romana nel corso di prospezioni subacquee eseguite venti anni fa con Marenostrum (struttura di archeologia subacquea di Archeoclub d’Italia) e Carabinieri. Subito dopo, la “passeggiata” si è inoltrata nel torrente Agrò, risalendo fino al sito archeologico di Scifì, seguendo il tracciato che verosimilmente Gerasimo fece dopo aver convinto Ruggero II a riedificare il monastero. L’origine delle ricerche e l’evoluzione degli scavi sono state esposte da Filippo Brianni, presidente di Archeoclub Area Jonica Messina, mentre i resti archeologici sono stati illustrati dalla prof.ssa Grazia Spagnolo, docente di Archeologia della Magna Grecia e della Sicilia all’Università di Messina, che partecipò all’ultima campagna di scavo nel 2002. Il sito è oggetto di studi multidisciplinari anche da parte di altri partecipanti alla pur lunga “passeggiata”, tra cui Gabriella Tigano, direttore del Parco Archeologico Regionale di Naxos-Taormina, nella cui giurisdizione ricade il monastero dei Ss. Pietro e Paolo d'Agrò; l’arch. Rocco Burgio, della Soprintendenza di Messina; la prof.ssa Elena Caliri, docente di Storia Romana dell'Università di Messina; l’archeologo Marco Sfacteria, che si occupa di indagini topografiche; l’archeologo Carmelo Interdonato. Presente anche la famiglia del prof. Giuseppe Lombardo, proprietaria dell’area. Tutti hanno convenuto sul fatto che si tratta di un sito certamente importante, dalle potenzialità straordinarie, ma la cui natura potrà essere chiarita solo dalla prosecuzione degli scavi, soprattutto sulla collinetta a sud dell'area. Dopo Scifì, i partecipanti hanno attraversato il torrente Agrò nella direzione di contrada Ponte, dove le fonti collocano la presenza di un ponte romano, oggi non più visibile, lungo una strada che raggiungeva Taormina. Oltrepassato idealmente il ponte, il gruppo si è ritrovato al punto di arrivo della passeggiata e del sogno di Gerasimo: il monastero dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo. Qui ha avuto luogo una dettagliata spiegazione dell’epigrafe in greco che si trova sul portale della chiesa da parte del prof. Daniele Macris, presidente della Comunità Ellenica dello Stretto, alla presenza anche di Stella Kalisperatou, presidente della sezione siciliana dell’Istituto Ellenico di Diplomazia Culturale. L’epigrafe testimonia il restauro della chiesa del 1172. “È scritta in lingua greca - ha detto Macris – perché queste popolazioni, nel XII secolo, parlavano e scrivevano in greco”. È stata inoltre l’occasione Gabriella Tigano e l’arch. Daniela Sparacino, anche lei del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, di fare il punto sulle numerose importanti iniziative che in pochi mesi sono state avviate in collaborazione con il Comune di Casalvecchio, grazie al cui impegno è stato anche possibile ottenere il finanziamento che consentirà la creazione del museo esperienziale nei locali annessi alla chiesa. Una spiegazione dei dettagli interni della chiesa è stata fornita da Ketty Tamà. Entusiastici i commenti dei vertici di Archeoclub, che avevano limitato la pubblicizzazione dell’evento per evitare assembramenti, ma che si sono trovati accanto a “passeggiare” sulle vie di Gerasimo e Ruggero tanti studiosi e curiosi, tanto che si pensa di ripetere l’iniziativa appena le condizioni emergenziali saranno meno stringenti. L’arch. Ketty Tamà, l’ideatrice del Solstizio, ha puntualizzato l’importanza di questi eventi anche nell’ottica di “un turismo che ha cambiato rapidamente forma. Il nostro territorio può offrire molto a quel tipo di c.d. turismo lento che probabilmente diventerà sempre più forte. Questo solstizio, che dopo sei anni è ormai patrimonio del territorio, ha voluto dire anche questo”. Filippo Brianni ha sottolineato come l’idea di “fare uscire il Solstizio del format convegnistico è stata un’esigenza dovuta al Covid ma, visto il successo, potrebbe diventare un’opportunità da cogliere e replicare, perché così è più vivo, più a contatto col territorio, più interessante. È bellissimo vedere tanti addetti ai lavori, con i quali spesso ci si confronta negli uffici, divertirsi a dare il loro contributo in scarpe da tennis, nell’ambito di una passeggiata che ha consentito anche a loro di avere una visione molto più gradevole del nostro territorio”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con i Lions Club Letojanni-Valle d’Agrò (presenti con la presidente Marina Scimone e il socio Maurizio Brunetto, che è anche consigliere comunale di Forza d’Agrò, ai quali si deve, sei anni fa, la prima edizione del Solstizio, nonché con il gruppo Architrekking, guidato dall’arch. Michele Palamara (che è anche vice presidente dell’ordine degli architetti di Messina) e con il patrocinio del Parco Naxos-Taormina. Tra i partecipanti anche Federalberghi Riviera Jonica con il suo presidente Pierpaolo Biondi; Anna Maria Noessing di Legambiente Taormina-Alcantara; Carmelo Nicita presidente dell’associazione AgroNauti ed Enico Salemi, assessore alla cultura di Savoca.