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Sviluppo Peloritani Spa, l’Unione dei Comuni chiude l’Agenzia finita sotto inchiesta
di Andrea Rifatto | 13/04/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 13/04/2016 | ATTUALITÀ
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Marco Saetti, Sebastiano Foti e Domenico Prestipino
Nove anni dopo la sua costituzione cala definitivamente il sipario, almeno a livello politico-amministrativo, sulla Società per lo sviluppo delle Valli Joniche dei Peloritani Spa, costituita dall’Unione dei Comuni nel novembre 2007, con un capitale sociale di 120mila euro, allo scopo di espletare attività strumentali al sostegno e allo sviluppo economico del territorio e alla valorizzazione delle risorse e della cultura locale. La Giunta dell’ente sovracomunale, riunitasi nelle scorse settimane con il presidente Domenico Prestipino e gli assessori Marco Saetti e Sebastiano Foti (assenti Rosa Anna Fichera e Fabio Di Cara, che lunedì scorso ha sostituito Prestipino alla presidenza) ha infatti stanziato le ultime somme necessarie a chiudere la procedura di liquidazione della società, che dalla sua nascita non ha mai raggiunto gli obiettivi per i quali era stata pensata ma anzi ha accumulato debiti per 90mila euro. Già il bilancio di esercizio 2008 si chiuse infatti con una perdita di esercizio pari a 25mila euro, mentre quello del 2009 con un passivo di 70mila: entrambi i documenti furono approvati all’unanimità dalla Giunta dell’Unione il 5 agosto 2010 e nel dicembre dello stesso si arrivò allo scioglimento dell’Agenzia di Sviluppo e alla successiva messa in liquidazione, con la nomina del dott. Roberto Ruegg come commissario. Dal bilancio approvato da Ruegg nell’aprile 2014 è stato rilevato come il totale dei debiti della società ammontasse a 92mila 716 euro, con un attivo di 4mila 177 euro che ha ridotto la perdita societaria a circa 90mila euro. Nell’ottobre 2014 l’Unione dei Comuni ha quindi dovuto liquidare un acconto di 15mila euro, mentre nel luglio 2015 ha provveduto a versare una seconda tranche pari a 40mila euro, necessaria al pagamento dei debiti ed ad evitare così di far aumentare la copertura finanziaria indispensabile della chiusura della liquidazione. Dai bilanci 2014-2015 della Società per lo sviluppo delle Valli Joniche dei Peloritani Spa è emerso successivamente come per il totale soddisfacimento dei debiti fosse necessaria l’ulteriore somma di 32mila euro, di cui 15mila già impegnati dall’Unione in conto residui. La Giunta presieduta da Prestipino ha quindi destinato gli ultimi 17mila euro per completare la procedura di liquidazione, che in questi anni ha rappresentato una vera e propria spada di Damocle per i conti dell’ente. Nel frattempo la Società per lo sviluppo delle Valli Joniche dei Peloritani è finita nel mirino della magistratura, che ha voluto vederci chiaro sulla gestione dei fondi e in particolar modo dei finanziamenti regionali ottenuti nel corso degli anni, contestando spese anomale per 371mila euro. Il 22 settembre scorso il giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Messina, Maria Teresa Arena, ha rinviato a giudizio, con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e peculato, otto persone tra ex amministratori, consiglieri e impiegati della Società Valli Joniche dei Peloritani Spa e anche del Consorzio Sviluppo Economico Valli Joniche, del Consorzio sviluppo tecnologia internet su banda larga e del Consorzio per la gestione associata della tutela e della valorizzazione degli olii extravergini. Nel processo sono imputati l’ex primo cittadino di Pagliara Santi Di Bella, Antonio Tumminello, sindaco di Castelbuono (Pa), Andrea Ceccio di Roccalumera, Vincenzo Faraone di Palermo, Giorgio Foti di Messina, Grazia Pappalardo di Furci Siculo, Vincenza Lucia Famulari di S. Teresa di Riva e Giuseppe Leonardi di Francavilla di Sicilia. Procedimento giudiziario nel quale l’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani si è costituita parte civile e dove ha già speso 3mila euro per l’acconto all’avv. Carmelo Scillia, legale dell’ente, e mille 648 euro per il rilascio delle copie degli atti. Dopo il rinvio del 23 dicembre, la prossima udienza del dibattimento è fissata per il 27 aprile, quando inizieranno ad essere ascoltati i testi del pubblico ministero.