Mercoledì 02 Aprile 2025
Presentate dalla scuola e da cittadini per la procedura di valutazione impatto ambientale


Svincoli A18 per cantieri ferrovia, preoccupazione a Itala: due osservazioni al Ministero

di Andrea Rifatto | 24/02/2025 | ATTUALITÀ

1097 Lettori unici

Il progetto delle rampe provvisorie a Itala

Cala il sipario sulla fase di consultazione pubblica per la costruzione degli svincoli provvisori di cantiere sull’autostrada A18 Messina-Catania, finalizzati ad agevolare la costruzione della nuova linea ferroviaria Giampilieri-Fiumefreddo “scaricando” la Strada statale 114 e i lungomari dai traffici aggiuntivi legati al transito dei mezzi pesanti. Al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è in corso la procedura di Valutazione impatto ambientale avviata da Rete Ferroviaria Italiana per la costruzione di quattro svincoli a Taormina, Sant’Alessio Siculo, Nizza di Sicilia e Itala e alla scadenza del termine sono giunte a Roma due osservazioni relative all’uscita di Itala, dove è prevista l’interconnessione della A18 con la viabilità secondaria (via Itala superiore e via San Giacomo) mediante un’intersezione a livelli sfalsati che permetterà sia l’entrata che l’uscita sulla carreggiata in direzione Messina. Lo svincolo italese,  che l’Amministrazione comunale ritiene utile e indispensabili per evitare intasamenti sulla Ss 114, è da settimane al centro del dibattito e le osservazioni inviate al Ministero, dopo discussioni tra la cittadinanza e in Consiglio comunale, fanno emergere diverse preoccupazioni. A scrivere alla Direzione generale valutazioni ambientali sono stati la professoressa Rossella Freni, responsabile della sicurezza per l’Istituto comprensivo “Stefano D’Arrigo” e della scuola dell’infanzia e primaria “Pietro Cuppari” di Itala e i coniugi Francesco Freni e Birgit Ellen Ude. 

I timori per la scuola
Nel primo caso la docente evidenzia che «la realizzazione dell’opera in oggetto come descritto dallo studio di valutazione di impatto ambientale determinerà l’esposizione dei lavoratori e degli allievi a rumore ed inquinamento atmosferico: in particolare, il rumore renderà difficile se non impossibile l’espletamento delle lezioni con conseguenze negative sull’apprendimento da parte dei discenti; contemporaneamente esporrà ad un rischio incrementale di patologia vocale professionale il corpo docente, che sarà costretto a lavorare in situazioni di surmenage vocale (parlare in ambienti rumorosi) e malmenage vocale (parlare in ambienti insalubri dal punto di vista della qualità dell’aria)». Nelle osservazioni si fa presente che «il peggioramento della qualità dell’aria interesserà tutti, esacerbando le patologie delle vie aeree nei soggetti più fragili (asmatici, allergici, soggetti con broncopneumopatia cronica ostruttiva)» e si sottolinea come non vadano trascurati «i rischi correlati al passaggio di mezzi di cantiere, provenienti da una rampa autostradale in ripida discesa e che si immette in via San Giacomo proprio davanti all’ingresso del plesso scolastico: basterà un danno tecnico, un errore umano o un malessere - scrive la docente - a mettere a rischio la vita di bambini, familiari e lavoratori». Infine viene posta attenzione al drenaggio delle acque piovane provenienti dalla carreggiata autostradale e dalla rampa che si immette in via San Giacomo proprio davanti alla scuola, «che è sotto-livellata rispetto alla stessa via San Giacomo e incrementa il rischio di allagamenti delle aule scolastiche in caso di forti piogge» e si evidenzia che «l’unico accesso alla scuola avviene dalla via San Giacomo, sito di fronte all'innesto della rampa in uscita dall'autostrada, con serie difficoltà e pericoli, per l'arrivo e la partenza sia peri bambini che usufruiscono dello scuolabus, sia per i bambini accompagnati e prelevati dai genitori»

Le contestazioni dei privati
Il dottor Freni e la moglie, assistiti dall’avvocato Renzo Briguglio, sono proprietari del terreno dove è prevista la rampa di ingresso in autostrada in direzione Messina e sul quale tra l’altro un anno fa hanno presentato una richiesta di permesso di costruire per per la realizzazione di un Poliambulatorio. Nelle osservazioni evidenziano la scelta di costruire lo svincolo di cantiere a Itala «appare del tutto irragionevole, sicuramente dannosa per l’ambiente (trattandosi di un’ulteriore opera nel centro storico del paese, a ridosso del presidio sanitario del 118 e della scuola elementare in via San Giacomo), non adeguatamente giustificata in rapporto ai benefici affermati (“10 camion al giorno”), peraltro in maniera del tutto fittizia e formalistica, non prendendo neppure in esame le alternative ragionevoli, inclusa la cosiddetta “opzione zero”», mentre «l’opzione alternativa (sulla carreggiata ovest), non considerata, avrebbe potuto mitigare il danno ambientale per una serie di fattori». I coniugi citano lo studio di impatto ambientale evidenziando che in merito ai flussi di traffico viene riportato come «la zona di Itala è caratterizzata dalla presenza di cantieri molto prossimi all’autostrada A18 e da un flusso di mezzi di cantiere lungo la viabilità locale stimato pari a 20 veicoli/giorno, l’apertura dello svincolo provvisorio permetterà un collegamento diretto con la carreggiata direzione Messina, permettendo quindi di ridurre transiti sulla viabilità locale nella zona del lungomare di Itala Marina e Scaletta Zanclea (SS114 Orientale Sicula), dove sono concentrati maggiormente gli edifici residenziali impattati dai flussi veicolari dei mezzi di cantiere. Cautelativamente si stima che tale riduzione dei flussi sia di circa il 50%». Non viene invece definita una quantificazione dei modelli di traffico aggiuntivi attesi soprattutto durante le fasi di realizzazione e di ripristino, a fronte di una riduzione di solo 10 mezzi di cantiere al giorno (un mezzo ogni 2,4 ore): «Per comparazione si ricorda che lo stesso studio - scrivono nelle osservazioni - prevede ad esempio per il solo cantiere di Nizza di Sicilia una stima di traffico di 274 mezzi di cantiere al giorno che transiterebbe sul lungomare e che con lo svincolo si ridurrebbe a 50 mezzi al giorno con un abbattimento previsto di 224 mezzi al giorno». Dunque la costruzione dello svincolo provvisorio viene definita dai privati «palesemente irragionevole, quanto inutile e dannosa, a fronte dei costi economici e soprattutto dei danni ambientali sul paese di Itala per ottenere una riduzione prevista di soli 10 mezzi di cantiere al giorno sulla Ss 114». Nel documento i coniugi segnalano anche danni territoriali e ambientali e chiedono al Ministero di esprimere parere negativo alla valutazione d’impatto ambientale, riservando ogni opportuna azione legale comprese eventuali richieste risarcitorie.


COMMENTI

Non ci sono ancora commenti, puoi essere il primo.

Lascia il tuo commento

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa privacy ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003.