Martedì 29 Aprile 2025
Parere di compatibilità ambientale favorevole ma servono ulteriori approfondimenti


Svincolo S. Teresa, sì dalla Regione con 26 prescrizioni: manca l'analisi costi-benefici

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Previsti varie fasi di cantierizzazione e 40 mesi di lavori

Serve davvero lo svincolo autostradale a Santa Teresa di Riva? È quanto chiede di spiegare la Regione siciliana, che ha dato il via libera alla realizzazione dell’opera da 35,850 milioni di euro al momento però senza copertura finanziaria, visto che Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile lo ha definanziato insieme a quello di Alì Terme. Nell’ambito dell’iter di Valutazione di impatto ambientale in corso dal 2021 al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, è arrivato dall’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente il parere favorevole di compatibilità ambientale e di conformità del Piano preliminare di utilizzo delle terre e rocce da scavo, trasmesso a Roma con il parere della Commissione tecnica-specialistica per le autorizzazioni ambientali che ha esaminato tutti gli elaborati progettuali prodotti dal raggruppamento temporaneo di imprese Proger-Progin-Dinamica. Un totale di 68 pagine con le quali la Cts, presieduta da Gaetano Armao, dà parere favorevole allo svincolo autostradale ma con 26 prescrizioni ambientali da osservare, sia in fase progettuale che di cantiere, chiedendo in particolare di produrre le controdeduzioni alle osservazioni presentate negli anni scorsi dal pubblico, produrre un’analisi costi-benefici relativi alla realizzazione dell’opera oltre che la valutazione dell’alternativa zero, ossia la non realizzazione della stessa. L’intervento è stato presentato alla Regione dal Comune di Santa Teresa di Riva come utile ad alleggerire il traffico veicolare sulla Statale 114 e sulle infrastrutture provinciali e comunali; garantire più rapidi collegamenti locali e di medio raggio, a servizio dell’intera val d’Agrò; decongestionare i centri abitati interessati regolarmente dal traffico dei mezzi pesanti; assicurare una valida via di fuga in caso di calamità naturali; assicurare notevoli benefici ambientali, sgravando i centri abitati dal traffico di attraversamento, e spostando le “sorgenti” di inquinamento sia acustico che ambientale lontane dai “ricettori” più sensibili. 

La Commissione ha rilevato in particolare che «nella valutazione delle alternative il proponente ha analizzato quelle sulla localizzazione che hanno portato alla scelta dell’area di che trattasi all’interno del territorio regionale, ma non l’opzione “alternativa zero”, al fine di dimostrare la predominante positività degli effetti conseguenti alla realizzazione delle opere stradali», valutando che «l’intervento progettuale apporterà benefici in termini di sicurezza alla popolazione, potenziando le vie di esodo in caso di condizioni meteo avverse e/o calamità naturali, contribuendo al decongestionamento del traffico ed alla riqualificazione di una porzione degradata di territorio». Nello studio di impatto ambientale viene riportato che “eventuali disagi legati alla disponibilità delle aree per la realizzazione dell’intervento, comportanti l’espropriazione di alcune porzioni, saranno comunque legati alla pubblica utilità dell’opera e ai vantaggi derivanti dalla realizzazione della stessa, peraltro determinata da analisi costi-benefici”, documento che però è al momento assente. Lo studio trasportistico presentato dovrà però essere attualizzato ed approfondito secondo i dati e volumi di traffico attuali, di concerto con il Cas, e servono ulteriori studi e analisi ad esempio su colture di pregio, fauna, potenziale allagamento a valle, invarianza idraulica, acque superficiali, sversamenti accidentali, livello di conoscenza geologica e geotecnica, inquinamento luminoso. Il progetto, inoltre, dovrà ottenere il parere della Soprintendenza ai ben culturali e ambientali di Messina per gli aspetti archeologici e paesaggistici.


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