Giovedì 13 Febbraio 2025
Inviate le integrazioni al Ministero dell'Ambiente: si riapre la consultazione pubblica


Svincolo Santa Teresa, la speranza non si spegne: riparte l'iter per l'impatto ambientale

di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ

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Il rendering che simula la costruzione dello svincolo

Se e quando sarà realizzato rimane una domanda che al momento non può avere una risposta, ma le procedure per farsi trovare con le carte in regola vanno avanti, perchè come dicevano i latini “Spes ultima dea”, la speranza è l’ultima a morire. C’è un aggiornamento nell’iter della Valutazione di impatto ambientale per la costruzione del nuovo autostradale Santa Teresa di Riva-Val d'Agrò dell’A18 Messina-Catania, opera da 35,850 milioni di euro rimasta senza copertura finanziaria visto che il Cipess ha definanziato 79 progetti in Sicilia coperti con le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2024-2020. Lo scorso 30 settembre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dove la pratica è stata presentata il 6 ottobre 2021, aveva chiesto l’integrazione della documentazione per verificare se il progetto possa avere potenziali impatti ambientali significativi, rilevando criticità e chiedendo chiarimenti per comprendere gli impatti, sia in fase di cantiere che in fase di utilizzo dell’opera, in 15 settori. A distanza di quattro mesi, dal Comune di Santa Teresa di Riva è arrivato quanto richiesto, con l’invio di una serie di elaborati redatti dai progettisti incaricati, che dovrebbero consentire adesso ai tecnici del Mase di ripartire con le attività istruttorie di competenza. In particolare sono stati inviati la relazione idrologica e idraulica, la relazione delle ottemperanze, il piano di monitoraggio ambientale, la relazione agrovegetazionale e faunistica, la relazione paesaggistica, il piano preliminare di utilizzo delle terre e rocce da scavo e le planimetrie delle opere a verde, per rispondere ai dubbi in materia di Atmosfera, Uso del Suolo-Patrimonio agroalimentare, Geologia ed ambiente idrico, Acque superficiali e sotterranee, Biodiversità, Rumore, Popolazione e Salute umana, Paesaggio, Viabilità e Logistica, Impatti cumulativi, Decommissioning, Rischio di gravi incidenti o calamità, Misure preventive-Mitigazioni-Compensazioni, Gestione dei rifiuti da demolizione e terre e rocce da scavo e Monitoraggio. 

Studi prodotti dopo una riunione tenutasi il 22 ottobre alla Città metropolitana di Messina, nel corso della quale è stato deciso, dipendentemente dalla contingente situazione tecnico-amministrativa e finanziaria connessa con l’attuazione dell’intervento, di richiedere una proroga di 90 giorni per la redazione dell’integrazione documentale, anche al fine di reperire eventuali dati e indagini disponibili e acquisibili da Enti terzi operanti sulla porzione di territorio di interesse progettuale, rimandando ulteriori attività connesse ad indagini di campo e monitoraggi alla fase esecutiva dell’intervento. Nell’ambito delle interlocuzioni promosse dall’Amministrazione comunale, lo scorso 5 dicembre sono stati richiesti a Rfi Spa i dati di rilevamento e monitoraggio delle componenti aria e rumore nell’ambito dell’intervento di raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo. Con il deposito delle integrazioni, si riaprono i termini per la consultazione pubblica ed entro il 2 marzo chiunque abbia interesse può prenderne visione e presentare in forma scritta le proprie osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direzione Generale Valutazioni Ambientali, via C. Colombo 44, 00147 Roma oppure attraverso l’applicativo web per la presentazione on-line al link della procedura

Una delle preoccupazioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è quella di garantire la salvaguardia del paesaggio con la costruzione dell’opera e i progettisti delle società Proger-Progin-Dinamica hanno spiegati di aver effettuato lo studio della sostenibilità paesaggistica con il prioritario ruolo di contribuire al migliore inserimento del progetto nel contesto, al fine di privilegiare la politica della protezione e riqualificazione del paesaggio. «Le misure progettuali adottate, unitamente alla tecnologia costruttiva, all’impiego di materiali ampiamente collaudati, nonché alla previsione (ove possibile) del reimpiego dei materiali di risulta - scrivono nella relazione paesaggistica - consentiranno di realizzare un’opera che darà garanzia di affidabilità e durabilità, il tutto con il prioritario obiettivo di minimizzare gli impatti sul paesaggio e le ricadute sul territorio. A conclusione dello studio condotto è possibile sostenere che, dal confronto fra effetti positivi e negativi, derivanti dalla realizzazione dello svincolo autostradale, emerge l’opportunità, nonché la necessità di realizzare il nuovo svincolo, poiché lo stesso produrrà effetti globalmente positivi in termini di sicurezza per la popolazione (dotazione di idonee vie di fuga), implementazione del sistema trasportistico, ottimale fruizione del paesaggio, decongestione della viabilità locale, determinando evidenti benefici per la popolazione stanziale e non». I professionisti hanno evidenziato che i risultati del loro studio «concordano con le motivazioni addotte dal proponente Comune di Santa Teresa di Riva, in quanto le aspettative derivanti della realizzazione delle opere trovano riscontro sia in termini di implementazione infrastrutturale che in termini di riqualificazione del paesaggio». L’analisi della compatibilità paesaggistica dell’intervento, quindi, «risulta rispondente alle criticità riscontrate che ne hanno determinato la necessità di realizzazione». Infine è stato specificato nella relazione che nell’attuazione del progetto e dei relativi processi di formazione non saranno disattesi i prioritari obiettivi di sicurezza, salute, qualità della vita, utilizzo razionale delle risorse naturali, in linea con il principio di sostenibilità dell’intervento.


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