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Svincolo Valle del Nisi, i sindaci De Luca e Marino passano all'attacco
di Gianluca Santisi | 14/12/2017 | ATTUALITÀ
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Sono pronti a dare battaglia sullo svincolo autostradale della Valle del Nisi i sindaci di Fiumedinisi e Alì Terme, Giovanni De Luca e Giuseppe Marino. Il primo passo è stata una nota indirizzata al presidente del Cas, Rosario Faraci, trasmessa per conoscenza anche alla Città metropolitana di Messina, all'Assessorato regionale alle Infrastrutture, al Ministero per la Coesione territoriale, al presidente della Regione e alla Procura della Repubblica di Messina. “Ad oltre un anno dalla firma del “Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana di Messina”, avvenuta il 22 ottobre 2016 – scrivono i due amministratori – non si hanno notizie concrete riguardo l’avanzamento delle procedure di finanziamento, appalto e realizzazione dell’opera da parte del Consorzio per le Autostrade Siciliane, nonostante le numerose richieste di prosecuzione del relativo iter”. La realizzazione dello svincolo autostradale della Valle del Nisi, opera che secondo progetto è previsto sul versante aliese del torrente Nisi, è stata inserita all'interno del masterplan della Città metropolitana. “Si rappresenta, inoltre – aggiungono i due sindaci - un’immediata azione risarcitoria da parte delle scriventi Amministrazioni qualora, per cause dovute ad omissioni di codesto Ente, le somme stanziate per la realizzazione dell’opera in argomento dovessero essere revocate e/o assegnate ad altre finalità. Alla Procura della Repubblica viene sottoposta per opportuna conoscenza la presente vicenda al fine di accertare eventuali omissioni che possano determinare un danno grave ed irreparabile per un intero territorio”. Il 6 dicembre scorso, intervenendo in occasione del tavolo di coordinamento partenariale della concertazione della Città Metropolitana di Messina, il presidente del Cas Faraci ha affrontato le problematiche legate alla progettazione di nuovi svincoli, dei quali solo quello di Monforte San Giorgio risulta finanziato, mentre quello di Alì Terme ha una copertura finanziaria del 50%. Per il resto nulla di concreto esiste allo stato attuale. “E’ necessario accelerare i tempi – ha sostenuto Faraci – per non perdere i fondi, è fondamentale passare ai progetti esecutivi per avviare la realizzazione delle opere finanziate”.