Tagli ai medici 118, 30 sindaci dicono no ad Asp e Regione: ecco le soluzioni individuate
di Andrea Rifatto | 14/11/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 14/11/2019 | ATTUALITÀ
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Alcuni dei sindaci presenti all'incontro
È arrivata una netta bocciatura dai sindaci riuniti ieri sera dall’aula consiliare di Sant’Alessio alle disposizioni del’Asp di Messina che dal 2 dicembre impongono ai medici dei Pte e delle ambulanze 118 di rispettare il limite delle 38 ore settimanali (162 o 168 mensili), con 12 ore di riposo ogni fine turno, decisione che lascerà anche fino a 10 giorni al mese i mezzi solo con autista e soccorritore. All’incontro, voluto dal presidente dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, il sindaco di Antillo Davide Paratore, hanno partecipato sindaci o loro delegati dei 30 comuni compresi Roccella Valdemone e Scaletta Zanclea (assenti Savoca, Forza d’Agrò, Limina, Giardini Naxos, Gaggi, Graniti e Motta Camastra), tutti concordi che il settore dell’emergenza-urgenza territoriale non va ridimensionato ma anzi potenziato, per garantire ai cittadini il diritto alla salute ed evitare gravi conseguenze per i tagli di servizi o personale. Gli amministratori locali hanno sottoscritto un documento in cui si chiede al direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia e all’assessore regionale alla Salute Ruggeri Razza di fare marcia indietro e rivedere la decisione. La proposta messa nero su bianco, suggerita da due medici del 118 presenti all’incontro, il dottor Giovanni Costa della postazione di Letojanni e la dottoressa Rosa Maria Restifo del presidio di Francavilla, è quella di continuare a garantire la presenza h24 dei medici sulle ambulanze chiedendo la disponibilità ai professionisti che vogliono prestare servizio per turni aggiuntivi ogni mese rispetto all’orario massimo consentito, oppure di coprire le ore di vuoto facendo colmare il monte orario minimo dei medici (con i cosiddetti raddoppi) al di fuori delle loro postazioni di appartenenza, laddove vi sia necessità. Un’altra richiesta fatta a La Paglia e Razza è quella di avviare percorsi di formazione per assumere giovani medici per il settore dell’emergenza-urgenza, utilizzando il Cefpas, apposito ente regionale esistente per tale scopo, e di potenziare le ambulanze prevedendo la presenza del medico nelle postazioni attualmente operanti solo con autista e soccorritore, richiesta quest’ultima arrivata in particolare dai sindaci dei comuni dell’alta valle dell’Alcantara ma anche del comprensorio jonico, come Fiumedinisi. “Questa disposizione crea problemi a tutti i comuni, costieri e montani - ha detto in apertura Paratore – non ci possiamo permettere che venano a mancare questi servizi, noi conosciamo il territorio e dobbiamo indicare le soluzioni all’Asp e alla Regione”. Il sindaco di Mandanici Giuseppe Briguglio, medico del 118, ha sottolineato come in base alle regole che dovrebbero entrare in vigore il 2 dicembre si rischia di avere contemporaneamente senza medico tutte le ambulanze da Messina a Roccella, lasciando scoperto un vasto territorio con l’allungamento dei tempi di intervento e un sovraccarico per i pronto soccorso: “Negli anni abbiamo fatto molti sacrifici per mantenere il servizio 118, l’emergenza-urgenza in provincia di Messina è un fiore all’occhiello e capiamo che mancano 40 medici e sui 156 necessari ne sono disponibili per le ambulanze circa 95, La Paglia sta rispettando la legge ma così come abbiamo fatto finora possiamo continuare a lavorare, magari prevedendo delle deroghe per garantire la tutela dei cittadini”. Una delle criticità principali, come esposto dal dottor Costa, è l’assenza di medici perché i neolaureati non vogliono entrare nel settore dell’emergenza-urgenza, considerato rischioso: “Noi per senso di responsabilità manteniamo il servizio ma senza medico sull’ambulanza si avrebbero enormi perdite di tempo e rischi per i pazienti, soprattutto in caso di infarto e ictus, così si mettono le persone in pericolo”. “La situazione è nata perché qualche medico ha esagerato con gli straordinari e la disposizione di La Paglia è corretta perché rispetta la legge – ha evidenziato il sindaco di S. Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice – ma non possiamo permettere di rimanere senza servizi fondamentali. Bisogna trovare una soluzione immediata all’interno dei distretti sanitari per coprire tutte le ore dei medici”. Decisione che può essere assunta solo dalla dirigenza dell’Asp, perché i vertici dei singoli Distretti non possono ordinare ai medici di svolgere i raddoppi al di fuori della loro postazione. Inoltre è stato evidenziato come non si tratta di un problema di natura economica, in quanto tutti i 156 posti sono coperti per legge. I sindaci puntano adesso ad incontrate La Paglia e Razza entro 7-10 giorni, mettendo sul tavolo le soluzioni discusse ieri sera per bloccare ogni taglio o riduzione dei servizi sanitari in tutto il comprensorio jonico-alcantarino.