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Taoarte verso lo scioglimento, la Provincia dice addio al Comitato
di Andrea Rifatto | 27/03/2015 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 27/03/2015 | ATTUALITÀ
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Il destino di Taormina Arte sembra segnato. Il Comitato istituito nel 1983 tra la Provincia di Messina, il Comune di Taormina e il Comune di Messina si avvia infatti verso lo scioglimento dopo la firma di un atto di indirizzo da parte del commissario straordinario della Provincia, Filippo Romano, che ha dato indicazioni al dirigente della IX Direzione, Francesco Alibrandi, affinchè predisponga con la massima urgenza uno schema di delibera per la fuoriuscita dall’ente culturale con il conseguente scioglimento dello stesso. La Provincia, che ha a carico il 29,41% delle spese di gestione, facendo leva sull’art. 8 dello Statuto, secondo cui il Comitato cessa le proprie funzioni su determinazione di uno dei tre Enti associati o all'atto della costituzione dell'organismo legislativamente deputato all'organizzazione delle manifestazioni oggetto dell'attività del Comitato stesso, ha deciso di “suicidare” Taoarte per porre immediatamente fine all'accumulo di ulteriori debiti, in particolare riguardo alle spettanze dei dipendenti. Il commissario Romano, nell’atto firmato ieri, ricorda come il Tribunale di Messina abbia già condannato il Comune di Messina e il Comune di Taormina a restituire a Palazzo dei Leoni rispettivamente 1.822.245,27 euro e 781.746,19 euro, a titolo di rimborso delle somme annualmente versate dalla Provincia al Comitato Taormina Arte, anche a copertura dei mancati versamenti da parte degli altri due soggetti partecipanti, sottolineando come nel corso degli anni l’Ente da lui rappresentato abbia versato circa il doppio di quanto fatto dal Comune di Messina e circa 25 volte in più rispetto a Palazzo dei Giurati. Basta, dunque, a ulteriori sprechi di risorse pubbliche e al mantenimento di enti non strettamente attinenti ai fini istituzionali, così come peraltro prescritto dalla Corte dei conti. Negli anni, poi, ha evidenziato Romano, la drastica riduzione dei finanziamenti regionali a favore di Taorte, dai 3 milioni di euro del 2010 ai 700mila euro dell’ultimo anno, ha fatto sì che l'esposizione debitoria del Comitato arrivasse a circa 3 milioni di euro al primo gennaio scorso, cifra che continua a crescere giornalmente a causa della necessità di pagare le retribuzioni e i relativi oneri assistenziali e previdenziali ai dipendenti, oltre alle spese di funzionamento della sede. Non appare semplice neanche la strada verso la trasformazione di Taormina Arte in fondazione: secondo quanto previsto dall'ultima Legge di Stabilità regionale, infatti, il passaggio alla nuova forma non avverrà più con la garanzia di continuità dei rapporti giuridici attivi e passivi già instaurati dal Comitato, compresi i rapporti di lavoro e le situazioni debitorie, bensì con la liquidazione del Comitato stesso e l’autonoma istituzione di una Fondazione che ne rileverà le competenze ma non i rapporti giuridici. Si ripartirà da zero, quindi, lasciando alle spalle il passato con la sola garanzia di assicurare la continuità delle manifestazioni organizzate dal Comitato Taormina Arte. Cosa accadrà adesso? Una volta predisposta la delibera di fuoriuscita della Provincia di Messina l’atto, dopo la firma del commissario Filippo Romano, verrà notificato agli altri Enti partecipanti e contestualmente sarà richiesta agli organi competenti la designazione di un commissario che dovrà provvedere alla liquidazione della massa debitoria, tenendo conto della condanna a carico dei Comuni di Messina e Taormina a risarcire alla Provincia circa 2,6 milioni di euro a titolo di mancate erogazioni a favore del Comitato Taoarte, fermo restando che l’Ente provinciale ha già specificato che potrà eventualmente riconoscere soltanto i debiti assunti per attività coerenti con i fini istituzionali. Procedure che dopo 32 anni di esistenza potrebbero sancire presto la fine per Taormina Arte.