TaorArte, De Luca tira dritto: "Non faccio lo scendiletto, ci sarà una nostra fondazione"
di Andrea Rifatto | 09/09/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/09/2023 | ATTUALITÀ
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Il sindaco è tuttora presidente dell'ente
“La Regione ha nominato il commissario? Che vada avanti, io non ho firmato niente e non firmo niente”. Non si scompone il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, alla notizia che l’assessora del Turismo, Sport e Spettacolo, Elvira Amata, ha designato il funzionario Marcello Giacone come commissario ad acta della Fondazione Taormina Arte, allo scopo di convocare urgentemente il Consiglio di amministrazione visto che il primo cittadino, nella qualità di presidente dell’organismo, finora si è rifiutato. “Sulla carta sarei il presidente ma non sono disponibile a fare da scendiletto all’assessora Amata - commenta De Luca - non voglio più stare nella fondazione, strutturata per fare da scendiletto alla politica siciliana. Commissariate e toglietemi da questo imbarazzo”. A giugno il Consiglio comunale ha votato il recesso unilaterale del Comune dall’organismo, che però avrà effetto dall'1 gennaio e dunque fino a quella data il presidente e legale rappresentante dell’Ente è il sindaco di Taormina: “Organizzatevi per dare il mio posto a qualche altro trombone o trombato della politica, non lo voglio - prosegue il sindaco - dopo che non è stata accettata la mia proposta di buon senso (la modifica dello Statuto, ndc), cioè essere rappresentati in modo equo e paritario nel Consiglio di amministrazione, non presto la mia faccia e la mia firma per consentire alla politica regionale di fare i porci comodi con il brand Taormina, come è stato fatto finora. In Taormina Arte c’è gente valida, che ha dato tutta se stessa e non voglio fare di tutta l’erba un fascio, il tema non sono le risorse umane ma la logica politica della vicenda”. L’idea del primo cittadino di Taormina è quella di costituire una nuova fondazione slegata dalla Regione siciliana: “Appena saremo nelle condizioni la faremo, c’è già la fila per sostenerla e non vogliamo i soldi di Elvira Amata - ribadisce - poi vedremo quante risorse pubbliche verranno spese nelle due fondazioni e quali risultati otterremo. Logicamente dovremo valutare bene l’attività in concorrenza a Taormina nel momento in cui entreremo in campo con la nostra strategia di valorizzazione e soprattutto innovazione, che manca sotto il profilo della visione politica in TaoArte”. Intanto il CdA dovrà affrontare a breve temi importanti come l’approvazione del bilancio di previsione 2023-2025, la revoca dell’utilizzo dell’ex Pretura e presunte violazioni commesse dalla sovrintendente Ester Bonafede.