Martedì 03 Dicembre 2024
Si infiamma lo scontro tra sindaco e società alla quale è stata revocata la gestione


Taormina, Aditus denuncia De Luca: "Fuori dal Palacongressi, li aspetto in tribunale"

di Andrea Rifatto | 27/10/2023 | ATTUALITÀ

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De Luca sostiene di aver già denunciato irregolarità

Si infiamma lo scontro tra il sindaco Cateno De Luca e la “Aditus Srl”, alla quale il Comune ha revocato l’affidamento della concessione dei servizi di promozione e gestione delle attività congressuali e di organizzazione degli eventi al Palacongressi. Il primo cittadino ha reso noto di aver ricevuto una querela per diffamazione da parte della società con sede a Torino, dopo le sue esternazioni delle scorse settimane con le quali ha lanciato pesanti accuse nei confronti dell’affidatario dei servizi al Palacongressi, con il quale è già in corso un contenzioso amministrativo legato agli atti emanati da Palazzo dei Giurati. “Ci vediamo in Tribunale con grande piacere - ha commentato De Luca - quello che dovevo fare con l’autorità giudiziaria l’ho già fatto. Abbiamo annullato gli atti di gara dopo aver notificato il provvedimento di avvio del procedimento e aspettato che facessero le loro controdeduzioni, intanto restano fuori dal Palacongressi, l’ho messo a norma e vedremo adesso quando inaugurarlo e poi ci occuperemo della gestione”. Il sindaco di Taormina ha attaccato nuovamente il suo predecessore, Mario Bolognari, contestando il canone annuo a base d’asta di 44mila euro, ritenuto troppo basso, mentre a suo dire l’importo doveva essere almeno dieci volte più alto. 

Nel procedimento di revoca della procedura di aggiudicazione, del verbale di consegna e di tutti gli atti di gara, avviato il 12 settembre e concluso nei giorni scorsi, il Comune evidenzia come “la determinazione del valore del canone annuo, in base al quale è stata formulata l’offerta dell’aggiudicatario, non risulta supportata da alcuna attività volta alla sua corretta determinazione in termini di congruità, non essendosi operata alcuna stima del valore locativo/concessorio dell’immobile, né risulta alcuna correlazione tra il valore della concessione e l’importo a base d’asta”. In conseguenza “ne è derivato un valore posto a base d’asta notevolmente sottostimato, avuto riguardo all’ubicazione, alla destinazione ed alle caratteristiche dell’immobile, in rapporto ai corretti valori di mercato, prudenzialmente determinabile in un importo annuo non inferiore a 430mila euro, come da relazione del 12 settembre redatta da professionista incaricato da questa Amministrazione”. Una sottostima del corrispettivo posto a base d’asta che secondo il municipio “risulta evidente anche dai dati esposti dall’offerente aggiudicataria nella offerta tecnica-progetto tecnico di gestione”.


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