Taormina, adottato il Piano spiagge definitivo: salta l'idea del porticciolo a Villagonia
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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La spiaggia di Mazzarò è tra le più frequentate dai turisti
Il futuro delle spiagge di Taormina non sarà deciso a Palermo. Il Consiglio comunale ha infatti adottato entro il termine del 15 marzo il Piano di utilizzo del demanio marittimo, evitando che l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente avocasse a sè la la pianificazione delle aree così come previsto dall’ultima norma. In aula è approdata la delibera approvata dalla giunta il 5 febbraio 2024, insieme al parere positivo espresso in sede di prevalutazione dalla Struttura territoriale Ambiente di Messina il 23 febbraio dello stesso anno, e sono state revocate tre delibere adottate dall’esecutivo tra novembre e dicembre per evitare di allungare i tempi e non poter arrivare all’adozione in Consiglio. Via libera, dunque, all’unanimità (assente Claudio Giardina in maggioranza) alla versione del Pudm redatta dall’Ufficio tecnico con la collaborazione degli ingegneri Sebastiano Mazza e Filippo Grifò, formalizzata con una proposta di delibera a firma del vicesindaco Antonio Lo Monaco e integrata con un maxi emendamento della maggioranza con alcune modifiche, relative in particolare ai corridoi di lancio. Entro 30 giorni dovrà partire la procedura per il rilascio della valutazione ambientale strategica. «Un atto importante che sintetizza le azioni dell’Amministrazione e una prima conquista a tutela e valorizzazione del nostro mare già insignito della Bandiera blu per la spiaggia di Mazzeo - ha commentato il sindaco Cateno De Luca - la Regione ha consentito ai Comuni di diventare titolari della gestione del demanio marittimo, un’evoluzione e una rivoluzione che ci auguriamo possa essere seguita dal trasferimento ai Comuni della proprietà delle zone demaniali urbanizzate, come i lungomari». Il primo cittadino ha riepilogato la nuova disciplina regionale sulle spiagge, che prevede l’assegnazione delle aree demaniali dietro bando pubblico, e nel caso di Taormina, nelle more dell’approvazione finale del Pudm, è possibile rilasciare nuove concessioni per una durata di sei anni. «Non potevamo derogare alla distanza minima di 25 metri tra un stabilimento e l’altro - ha ricordato De Luca - e al principio di garantire almeno il 50% di fruibilità pubblica delle spiagge, senza tenere conto le aree impraticabili. La baia di Mazzarò sarà centrale, mentre a Villagonia non sarà possibile realizzare il porticciolo, abbiamo dovuto cambiare idea perchè l’intervento non è possibile in quella zona e l’’attenzione è stata spostata su Mazzeo, dove verranno fatti opportuni approfondimenti». Nel Piano di utilizzo del demanio marittimo redatto a dicembre, infatti, era stato previsto a Villagonia, nella zona poco più a nord della stazione ferroviaria all’altezza dell’hotel “Corallo”, un approdo turistico costituito da un corridoio di avvicinamento con un pontile in adiacenza alla terra ferma ed un campo boe di servizio all’imboccatura a mare per l’attracco di yacht di modeste dimensioni o tender; sulla spiaggia era stata immaginata un’area da attrezzare con i servizi indispensabili a garantire il ricevimento dei turisti e dei diportisti. Tutto cancellato nella versione approvata in Consiglio comunale, dove sono state invece confermate le sei aree omogenee individuate sul demanio marittimo taorminese: Villagonia, Capo Taormina, Riserva naturale orientata Isola Bella, Mazzarò, Spisone e Mazzeo. I gruppi di minoranza, intervenuti in aula con i capogruppi Marcello Passalacqua e Luca Manuli e i consiglieri Lucia Gaberscek, Andrea Carpita e Nunzio Corvaia, hanno ringraziato l’Amministrazione per la collaborazione offerta durante la fase preparatoria all’approvazione, auspicando che il dialogo venga esteso anche ad altri temi cardine per la città. «Ringrazio l’aula per il senso di responsabilità - ha commentato in chiusura il presidente Giuseppe Composto - non potevamo subire le scelte della Regione su un argomento così delicato».