Taormina, Agenzia delle Entrate a rischio chiusura: De Luca dice basta all'affitto
di Andrea Rifatto | 17/12/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 17/12/2023 | ATTUALITÀ
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L'immobile nella frazione Trappitello appartiene ai privati
Dieci anni dopo la chiusura della sede distaccata del Tribunale, Taormina potrebbe perdere anche l’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione comunale ha infatti deciso di riesaminare gli accordi stipulati con l’ente governativo per il mantenimento dell’Ufficio periferico situato nella frazione Trappitello e il Consiglio ha approvato all’unanimità una delibera finalizzata all’adozione di provvedimenti che potrebbero portare Palazzo dei Giurati a sfilarsi e non garantire più il sostegno per il funzionamento della sede. Taormina è Comune capofila del bacino d’utenza di cui fanno parte anche Castelmola, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Mojo Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone e Santa Domenica Vittoria, che dal 2001 usufruiscono dell’Ufficio periferico e nel 2016 hanno sottoscritto un protocollo di intesa. “Bisogna cancellare una situazione anomala - ha detto in aula il sindaco Cateno De Luca - in cui solo noi siamo chiamati a tenere in piedi l’Ufficio. Abbiamo avuto un incontro con l’Agenzia delle Entrate e ci hanno chiesto di adeguare l’immobile alle norme di sicurezza, ma gli altri Comuni non stanno pagando la quota di compartecipazione e a questo punto diciamo che non ha senso mantenere la convenzione, l’Agenzia da un lato pretende da noi l’adeguamento dell’immobile e il pagamento delle utenze, ma dall’altro gli enti non pagano”. L’aula ha quindi approvato l’atto di indirizzo finalizzato a non rinegoziare il rinnovo del contratto di locazione e recedere dal protocollo di intesa, dando mandato al sindaco e al responsabile del Servizio Patrimonio di porre in essere gli atti. I costi annui tra affitto da versare ai proprietari dell'edificio e spese di gestione superano i 60mila euro e vengono ripartiti tra i Comuni in base alla popolazione residente e poi versati a Palazzo dei Giurati. Già nel 2016 si era paventata la chiusura dell’Agenzia delle Entrate di Taormina con l’accorpamento alla sede di Messina, nell’ottica delle politiche di spending review avviate a livello nazionale, ma i sindaci si mobilitarono e si fecero carico delle spese di mantenimento del presidio, sottoscrivendo un protocollo di intesa che poi porto nel 2017 alla stipula del contratto di locazione tra il Comune e la "Società Immobiliare Sabato di Sabato Maria Rita e Sabato Giuseppe & C. Snc”, al canone annuo di 42mila euro fino al 31 marzo 2023. Il contratto esclude il rinnovo tacito alla scadenza con la possibilità per le parti di rinegoziarlo. “Il Comune di Taormina si è limitato ad anticipare le spese per la locazione senza aver potuto usufruire del rimborso delle quote di competenza degli altri Comuni, tranne qualche eccezione - si legge nella delibera approvata dal Consiglio - e non ha mai attivato alcuna seria attività di recupero delle somme. Ciò ha comportato seri danni economici e finanziari all’ente”“Noi vogliamo azzerare questa situazione - ha aggiunto De Luca in aula - se ci saranno i presupposti e la convenienza economica, con le suddivisioni pro quota, per mantenere sul nostro territorio l’Agenzia delle Entrate si può riaprire la discussione, altrimenti non capisco perchè il cerino deve rimanere sempre in mano al Comune di Taormina”.