Giovedì 21 Novembre 2024
Il sindacato Nursind denuncia forti difficoltà del reparto di Ostetricia al "San Vincenzo"


Taormina, allarme per le partorienti in ospedale: in servizio solo quattro ostetriche

di Redazione | 08/06/2024 | ATTUALITÀ

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Concreta difficoltà nell’organizzazione dei turni

Il numero delle ostetriche in servizio all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina è ormai dimezzato ed è allarme per le partorienti. A lanciarlo è il sindacato degli infermieri Nursind Messina, che denuncia una gravissima carenza di personale nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio di contrada Sirina e ricorda i rischi per l’assistenza alle pazienti legati allo stress e ai turni prolungati. Secondo il sindacato esiste inoltre una concreta difficoltà nell’organizzazione dei turni, in quanto l’organico reale è di solo quattro ostetriche di cui una trasferita temporaneamente per 15 giorni e una esonerata dal lavoro notturno. Quattro a fronte di dieci unità assegnate, con le altre ostetriche in maternità, in allattamento o in situazioni di infortunio e malattia.

"Le ostetriche che garantiscono il servizio - spiegano Ivan Alonge, segretario provinciale e Vincenzo Crimi, segretario aziendale - devono gestire turni h24, urgenze, interventi programmati e la loro presenza in sala parto. Spesso, infatti, il personale viene richiamato in servizio dal giorno di riposo o dalle ferie, e si trova a dover fare doppi turni più di 12 ore consecutive per colmare i vuoti in organico. Inoltre, oltre al mancato riposo psico-fisico, vengono compromesse le esigenze del personale - sottolinea il sindacato Nursind Messina - che non può organizzarsi la propria vita privata, essendo anche minacciata la concessione delle ferie estive. Tutto ciò aumenta il rischio clinico esponendo l’utenza e gli stessi operatori sanitari in servizio a importanti rischi dovuti alla difficoltà nel fornire un’assistenza adeguata”. Già nei mesi scorsi era stato lanciato l’allarme sulla carenza di personale medico nel reparto, che lavora in stretta collaborazione con la Cardiochirurgia pediatrica, ma la situazione non sembra per nulla migliorata.


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