Taormina, arriva un altro ricorso al Tar contro il Comune per la Polizia locale declassata
di Andrea Rifatto | oggi | ATTUALITÀ
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Il Corpo dipende adesso dall'Area Amministrativa
Salgono a due i ricorsi al Tar di Catania contro il Comune di Taormina sul “depotenziamento” del Corpo di Polizia locale. Dopo quello dell’ex comandante Daniele Lo Presti, notificato a Palazzo dei Giurati il 31 ottobre e depositato al Tar il 4 novembre, ne arriva un altro presentato dal Sil.Pol, Sindacato Italiano Lavoratori Polizia Locale con sede a Caltagirone, che già a settembre aveva chiesto all’Amministrazione comunale di fare marcia indietro sui provvedimenti adottati. Il segretario nazionale e legale rappresentante Giuseppe Gemellaro, rappresentato dall’avvocato Pietro Sciortino, chiede l’annullamento e la declaratoria di illegittimità della deliberazione di Giunta del 23 settembre, con la quale il Corpo di Polizia locale è stato qualificato come struttura di secondo livello ed è stato disposto che gli atti amministrativi con rilevanza esterna (determinazioni di impegno spesa, provvedimenti di liquidazione, determinazioni di affidamento acquisizione beni e servizi) sono di competenza del responsabile dell’Area Amministrativa-Affari Generali Servizi sociali e demografici-Polizia Locale, struttura di primo livello. La Giunta ha autorizzato il sindaco a costituirsi in giudizio e ha individuato come legale difensore del Comune di Taormina l’avvocato Santi Delia, stanziando 13mila 897 euro per l’incarico. Nell’atto giudiziario il Sil.Pol contesta una «illegittima scissione tra attività operative ed amministrative di gestione del Corpo» e l’inosservanza della Legge Quadro sulla Polizia locale «per aver disciplinato l’organizzazione del Comando con delibera di Giunta e non del Consiglio comunale, con la violazione dell’art. 9 della Lr. 17/1990 e dell’art. 13 del Regolamento del Corpo di Polizia locale di Taormina». Secondo l’avvocato Sciortino la Giunta, parlando di riorganizzazione di tutti i servizi dell’Ente, «ha cercato invece di incidere sul Corpo di Polizia locale ‘by-passando’ il Consiglio e detta illegittima incisione da parte della Giunta sul Corpo, con violazione anche del riparto di competenze di legge rispetto al Consiglio, emerge evidente dalla violazione dell’art.13 del Regolamento comunale», che assegna invece tutti i compiti al comandante. Per il sindacato è quindi «palese l’illegittimità della deliberazione impugnata, laddove ha inciso sul Regolamento comunale ed affermando, in violazione del medesimo Regolamento, che atti a rilevanza esterna del comandante connessi alle sue funzioni non possono essere da egli adottate e sono di competenza del responsabile dell' Area Amministrativa». Nel ricorso viene ricordato anche che la Lr. 17/1990 prevede espressamente come il servizio di Polizia locale dipenda funzionalmente dal sindaco e che non possano scindersi funzioni gestionali e funzioni amministrative a rilevanza esterna: in conclusione, secondo il Sil.Pol, la «Giunta, dopo avere revocato una pregressa palese illegittimità giunge lo stesso, in modo più ‘sottile’ ma non meno illegittimo, a rendere “amministrativamente” subordinato il Corpo di Polizia locale al responsabile Amministrativo, ovvero a caratterizzare quale non realmente autonomo il Corpo, come non possibile».