Taormina, Consiglio anticipato e l'opposizione attacca: "Presidente asservito al sindaco"
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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Sui banchi della minoranza solo la consigliera Sabato
Esplode la protesta delle opposizioni a Taormina dopo la decisione del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Composto, di anticipare a sabato pomeriggio, con una convocazione d’urgenza, la seduta consiliare prevista per oggi. I consiglieri di minoranza hanno disertato l’aula e la maggioranza ha approvato il Regolamento generale delle Entrate comunali, il Regolamento per la disciplina della tassa rifiuti, il riconoscimento di 12 debiti fuori bilancio per sentenze post dissesto per 241mila euro e le modifiche al Regolamento sui suoli pubblici, mentre ha rinviato la discussione sul dissesto finanziario e la relazione del sindaco sulla modifica dell’organigramma del Comune. In aula si è presentata solo la consigliera Maria Rita Sabato di “Rinascimento Taormina”, che dopo la seduta ha precisato di dissociarsi dai colleghi del gruppo «ritenendo giustificato l’anticipo di due giorni del Consiglio comunale - ha specificato in una nota diffusa dall’ufficio stampa di Cateno De Luca - vista la richiesta del sindaco che per impegni istituzionali (Finanziaria regionale) non poteva essere presente lunedì. L’anticipazione del Consiglio comunale - ha aggiunto Sabato - non è da imputare ad un eccesso di potere del presidente del Consiglio o di dittatura della maggioranza». Sulle quattro delibere la consigliera ha poi votato favorevolmente alla prima e si è astenuta sulle altre tre. Il capogruppo di “Impegno civico per Taormina”, Marcello Passalacqua, ci ha invece precisato di essere assente in quanto trattenuto da un’urgenza lavorativa. «Abbiamo dovuto anticipare per i miei impegni al Parlamento siciliano - ha spiegato il sindaco Cateno De Luca - c’è stata una modifica al programma d’aula e abbiamo lavorato fino a questa mattina (ieri, ndc) e i lavori riprenderanno ad oltranza lunedì pomeriggio. Ho tempestivamente informato il presidente Composto ipotizzando come date possibili sabato o domenica, comunicando ai consiglieri comunali le mie scuse, considerando che ci sono in discussione temi importanti che riguardano anche Taormina e non posso mancare ai lavori dell’Ars». Dal gruppo “Rinascimento Taormina”, capeggiato da Luca Manuli e di cui fa parte anche Nunzio Corvaia, è arrivato però un duro attacco a Giuseppe Composto: «La gestione della Presidenza continua a evidenziare gravi mancanze nella tutela del ruolo e delle prerogative dei consiglieri comunali tutti - viene contestato dai due consiglieri - la convocazione d’urgenza, del tutto ingiustificata, è solo l’ennesima biasimevole conferma di una prassi ormai inaccettabile. L’1 dicembre la Presidenza aveva ufficialmente comunicato che il Consiglio si sarebbe tenuto il 23 dicembre e la decisione di anticipare la seduta, presa con una superficialità disarmante e senza alcuna consultazione dei consiglieri, è stata comunicata telefonicamente a pochi giorni dalla nuova data, senza offrire spazio a un confronto preventivo. Dunque è arrivato il momento di dire basta a questo modo di operare, poiché non è la prima volta che ciò avviene». Manuli e Corvaia contestano come l’attività e la gestione del Consiglio comunale risultino dipendenti dalle disposizioni impartite dal sindaco ed eseguite pedissequamente dal presidente: «Questa è una delle più brutte pagine della politica locale che vede il sindaco, leader indiscusso di un esecutivo asservito, inerme e silente, che da solo decide chi e quando può esprimere la propria opinione, anche su scelte basilari, e che dirige e condiziona anche l’autonomia decisionale del Consiglio. Il nostro forte disappunto è nei confronti del presidente, che risulta inadeguato, mortifica la dignità del ruolo di garanzia esercitato e sembra sottoposto agli ordini del sindaco, al punto da andare contro la democrazia e l’osservanza dei regolamenti comunali - sottolineano i due esponenti di opposizione - è gravissimo che non abbia fatto ammenda delle riflessioni operate dai consiglieri di minoranza sulla ratio della norma che è esattamente quella di sottrarre alla “dittatura della maggioranza” il potere di convocazione del Consiglio, è gravissimo che non abbia tempestivamente provveduto a convocare i capigruppo per concordare l’eventuale anticipazione della data del Consiglio, è gravissimo che si ostini a non comprendere che il suo è un ruolo di garanzia e tutela dei diritti e delle prerogative di tutti i consiglieri» Nella nota si afferma che «il sindaco, in quanto ospite del Consiglio comunale, non ha l’obbligo di partecipare a ogni seduta, è sufficiente la presenza di un esponente della giunta e dunque appare a dir poco stupefacente la scelta di dare il carattere di urgenza alla convocazione del Consiglio, solo ed esclusivamente per soddisfare le esigenze personali del sindaco, ignorando quelle dei consiglieri comunali. Una scelta censurabile, irrispettosa e mortificante per il ruolo dei consiglieri e per la dignità dell’istituzione stessa. Siamo di fronte a un ingiustificabile abuso della procedura d’urgenza, che, secondo legge, dovrebbe rappresentare un’eccezione. Una strategia maldestra che mina la trasparenza e la corretta programmazione dei lavori consiliari. Infatti, i consiglieri, sempre più spesso, si trovano costretti a operare in condizioni che non garantiscono un tempo congruo per lo studio degli argomenti da trattare e per la conseguente discussione delle delibere. Questa modalità di gestione evidenzia come l’attuale Presidenza del Consiglio comunale non tuteli gli interessi dei consiglieri, ma agisca come una vera e propria estensione della giunta, tradendo, di fatto, il proprio ruolo istituzionale e disattendendo le aspettative di correttezza e imparzialità che i cittadini meritano. Pertanto - concludono Luca Manuli e Nunzio Corvaia - chiediamo che sin da subito venga ristabilito il rispetto del regolamento e delle prerogative dei consiglieri, affinché il Consiglio comunale ritorni a essere il luogo centrale del dibattito democratico e delle decisioni per il futuro di Taormina».