Taormina, crescono le entrate tributarie per il Comune: "I taorminesi iniziano a capire"
di Andrea Rifatto | 01/12/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 01/12/2023 | ATTUALITÀ
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Per il sindaco è l'effetto della nuova Amministrazione
I portafogli dei taorminesi si sono alleggeriti e a beneficiarne sono state le casse comunali. Palazzo dei Giurati ha infatti incassato una differenza consistente dal pagamento di imposte e tributi rispetto allo scorso anno, quando manca ancora un mese al termine del 2023. L’Amministrazione comunale ha chiesto agli Uffici finanziari di fare un raffronto delle entrate ordinarie arrivate nei primi undici mesi del 2022 e del 2023 ed è emerso un aumento dei versamenti pari al 47,7%: il totale è infatti passato da 11 milioni 947mila 677 a 17 milioni 649mila 037 euro, con una differenza di 5 milioni 701mila 359 euro. Entrando nel dettaglio delle singole imposte, quella dove si registra l’incremento maggiore è il canone idrico, con gli incassi passati da 1,1 milioni del 2022 a 2,7 milioni del 2023, dunque una differenza di ben 1,6 milioni di euro; gli introiti dell’imposta di soggiorno salgono da 2,6 a 3,5 milioni, seguiti dalla tassa rifiuti che registra maggiori pagamenti per 868mila 914 euro salendo da 3 a 3,9 milioni. Per l’Imu la variazione è stata da 2,7 a 3,3 milioni, gli incassi dei biglietti dell’Asm sono aumentati invece da 689mila 267 a 1 milione 241mila 253 euro; poi addizionale Irpef da 789mila 717 euro a 906mila 508 euro, canone occupazione e pubblicità da 199mila 753 a 691mila 913 euro, gestione fabbricati da 117mila 083 a 199mila 663 euro, refezione scolastica da 30mila 562 a 51mila 120, asilo nido da 6mila 975 a 9mila 635, sanzioni per violazioni al Codice della strada da 81mila 430 a 407mila 084 euro, loculi cimiteriali da 100mila 930 a 127mila 400 euro, concessioni di immobili per uso temporaneo da 23mila 925 a 34mila 850 euro e incassi da permessi di costruire da 267mila 356 a 400mila 747 euro. Su diverse voci hanno inciso anche le nuove tariffe approvate in estate con la manovra “Salva Taormina” voluta dal sindaco Cateno De Luca, che hanno comportato aumenti su tariffe di parcheggi e servizio funivia, pubblicità e fiere, refezione scolastica, imposta di soggiorno, aggiornamento degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione ai fini del rilascio del permesso di costruire e canone per i matrimoni. Un maggiore incasso che secondo il sindaco è legato al suo arrivo: “L’effetto De Luca, piaccia o non piaccia, in cinque mesi ha generato 5, 7 milioni in più di entrate ordinarie in gestione corrente - afferma il primo cittadino - significa che con i taorminesi ci stiamo iniziando a capire, ancora siamo lontani ma è già un buon segnale, queste sono le risposte che diamo a chi parla di chiacchiere e distintivo”. Un riferimento all’espressione usata dall’ex sindaco Mario Bolognari nei confronti dell’attuale Amministrazione comunale. “Ringrazio la responsabile dell’Area Finanziaria Angela La Torre, la squadra dell’Ufficio tributi e il gruppo di lavoro esterno - ha aggiunto Cateno De Luca - siamo ancora lontani però abbiamo iniziato, secondo i miei calcoli la gestione corrente dovrebbe portare incassi per almeno 22-25 milioni l‘anno, prima erano 12 e adesso ora siamo arrivati quasi a 18, recuperando un milione entro dicembre saliremo a 19 ma mancano ancora 6 milioni, ce la faremo. Sull’arretrato stiamo andando avanti, sono partiti 7.000 avvisi di accertamento Imu per oltre 20 milioni di euro e sul canone idrico stiamo staccando le forniture per le utenze non domestiche messe in mora che non hanno pagato”.