Taormina, dalla partecipata alla scuola antichi mestieri: ecco la "ricetta" per il brand
di Andrea Rifatto | ieri | ATTUALITÀ
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L'obiettivo è anche rendere la città appetibile tutto l'anno
«Allestire una incantevole vetrina di beni e servizi dodici mesi l’anno». Così l’Amministrazione comunale immagina di creare il cosiddetto “Brand Taormina”, una stabile strategia di regole e di servizi attraverso la quale sarà costituita una rete di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori locali che potranno offrire i loro prodotti ed i loro servizi ai turisti e potranno, attraverso il brand, valorizzare le loro opere anche al di fuori del territorio comunale. Un strategia all’interno del quale l’Amministrazione comunale immagina di svolgere il ruolo di regia e di indirizzo delle politiche di valorizzazione della città. «Negli obiettivi da concretizzare per sviluppare e monetizzare i flussi turistici - spiega l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Cateno De Luca - rientra la realizzazione della Scuola degli Antichi Mestieri e delle Tradizioni popolari, tenendo bene a mente che non c’è e non può esserci una stabile economia turistica dove manca il commercio della identità di un luogo che rende unico il prodotto offerto e non ripetibile in altri contesti. Inoltre, valorizzando e garantendo la conoscenza delle arti e dei mestieri, si contribuisce in modo diretto ed immediato alla diffusione di tali arti nelle nuove generazioni». Un “Brand Taormina”, per il quale è stata annunciata anche la costituzione di una apposita società partecipata, che secondo l’idea di Palazzo dei Giurati ha bisogno di essere istituzionalizzato, protetto e concesso passando prima da una corretta valorizzazione da parte di chi lo utilizza. In tal senso vengono ritenuti essenziali coordinamento e promozione turistica in sinergia con una Pro Loco efficiente e il modello dovrà essere studiato con consulenti giuridici e tecnici esperti di marketing, in modo da blindare l’utilizzazione nei vari marchi privati del nome della città di Taormina. A tale proposito è stato programmato di creare a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano un ufficio Art Commission che, con il patrocinio del Comune, si occuperà della gestione e dell’approfondimento dei rapporti con gli enti regionali per i diritti di Taormina sul Teatro Antico e per chiedere l’istituzione di un eventuale “biglietto unico” dei beni regionali e comunali, con una ripartizione in percentuale degli introiti. L’Amministrazione comunale ha previsto di intervenire anche su Taormina Arte, Fondazione, Parco archeologico di Naxos e su tutti quegli enti che utilizzano il brand Taormina ma, secondo il governo cittadino, ad oggi non pagano abbastanza, oltre che sulla stagione concertistica estiva, sulle riprese pubblicitarie e cinematografiche e su tutti gli eventi che si tengono in città, per i quali si punta a capire e studiare quali possano essere ruolo e gli introiti per il Comune di Taormina. «Parallelamente risulta indispensabile riqualificare le strutture esistenti ma inagibili o realizzarne di nuove - aggiunge l’Amministrazione - per impostare una concreta e lungimirante strategia di destagionalizzazione che rende fruibile ed appetibile Taormina dodici mesi l’anno, anche con l’organizzazione di eventi tematici settimanali soprattutto nel periodo di cosiddetta bassa stagione, coinvolgendo le istituzioni e gli operatori per costituire una cabina di regia che individui gli obiettivi strategici che si vogliono raggiungere e stabilisca i tempi di realizzazione».