Taormina, De Luca ritenta l'assalto agli introiti dei privati per gli eventi al Teatro
di Andrea Rifatto | 06/01/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/01/2024 | ATTUALITÀ
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L'obiettivo è incassare altri 500mila euro
Raggiunto il primo obiettivo, con l’approvazione della norma che permette di incassare il 15% degli incassi della vendita dei biglietti di ingresso fino ad un massimo di 600mila euro l’anno, le vere mire del sindaco Cateno De Luca rimangono i guadagni degli imprenditori privati che utilizzano il Teatro Antico per gli spettacoli. Il primo cittadino di Taormina lo ha detto più volte e il primo tentativo di incassare parte dei ricavi è stato attuato con l’emendamento presentato nei mesi scorsi all’Ars, che prevede l’obbligo di versare al Comune e al Parco archeologico Naxos-Taormina un ristoro corrispondente al 20% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti d’ingresso nel caso in cui il bene venisse dato in concessione a privati per attività aventi scopo di lucro. Proposta respinta dal governo Schifani, che invece ha ritenuto di non ‘tassare’ gli imprenditori lasciando De Luca soddisfatto a metà. Adesso il sindaco di Taormina e deputato regionale torna alla carica. “All’Ars stiamo lavorando anche per Taormina - ha detto nel suo discorso in piazza la sera di Capodanno - e guardiamo oltre alla modifica normativa che ci ha permesso di firmare la convenzione con il Parco che disciplina il potenziamento dei servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano, raccolta e smaltimento rifiuti e promozione turistica a carico del Comune, che in cambio riceve il 15% degli incassi della vendita dei biglietti. Per il 2023 un importo che è stato di 270mila euro, mentre dal 2024 la cifra sarà di 600mila euro l’anno”. Sud chiama Nord riproporrà adesso al governo regionale la questione degli incassi degli spettacoli: “Alla ripresa dei lavori d’aula avvieremo un’altra battaglia - ha anticipato il leader del partito - noi abbiamo proposto il tema dei privati che fanno lucro e non lasciano niente, avevamo dato disponibilità solo per Sting ad agosto ma lo spettacolo è stato cancellato. Adesso l’obiettivo è quello di arrivare ad avere un introito dai privati che organizzato attività lucrative, come i concerti. De Luca annuncia anche quale sarebbe l’importo che immagina di portare nelle casse del Comune: “Chiediamo la stessa cifra del canone che pagano per l’utilizzo del Teatro Antico - spiega - ossia circa 10mila euro ad evento, che in 40-50 serate sarebbero altri 500mila euro per l’ente, da utilizzare per far fronte ai veri problemi che la città sopporta e che emergono in occasione dei grandi eventi. In sostanza non vogliamo che quelli che per altri sono affari a noi provochino danni”. Il sindaco già a giugno aveva contestato come ogni grande evento al Teatro Antico generi un danno erariale alle casse della Regione perché gli incassi per ogni serata non superano i 10mila euro, tra canone fisso e 2,5% sullo sbigliettamento, non coprono i mancati introiti della chiusura anticipata alle 17 in coincidenza delle serate e non coprono i costi delle modifiche del palinsesto che ogni grande evento richiede. “Nelle casse del Comune non entra un solo euro - il concetto ribadito già allora - ma dobbiamo fare uno sforzo incredibile per garantire tutti i servizi atti ad assicurare l’ottima riuscita dell’evento”. Finora la Regione è stata irremovibile ma De Luca e i suoi riproporranno il tema, sperando magari di trovare questa volta maggiore condivisione all’interno del parlamento siciliano.