Taormina, De Luca straccia l'accordo tra 15 Comuni e sfratta l'Agenzia delle Entrate
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/01/2024 | ATTUALITÀ
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L'immobile è di proprietà della famiglia Sabato
Nessuna intenzione di proseguire il rapporto, con l’ordine di andare via entro due mesi. L’Amministrazione comunale di Taormina sigla il divorzio unilaterale con l’Agenzia delle Entrate e decide di non farsi più carico dell’Ufficio periferico situato nella frazione Trappitello, aperto nel 2001, che va dunque verso la chiusura. Palazzo dei Giurati è Comune capofila del bacino d’utenza di cui fanno parte anche Castelmola, Francavilla di Sicilia, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Malvagna, Mojo Alcantara, Mongiuffi Melia, Motta Camastra, Roccafiorita, Roccella Valdemone e Santa Domenica Vittoria, che nel 2016 hanno sottoscritto un protocollo di intesa sfociato nel 2017 nella stipula del contratto di locazione tra il Comune e la “Società Immobiliare Sabato di Sabato Maria Rita e Sabato Giuseppe & C. Snc”, al canone annuo di 42mila euro fino al 31 marzo 2023, oltre le spese di gestione che hanno comportato un costo totale di 62mila 959 euro. L’accordo prevede che i costi annui tra locazione e gestione siano ripartiti tra i Comuni in base alla popolazione residente e poi versati al municipio taorminese, ma secondo la giunta della città del Centauro non sono stati rispettati i patti: “Nel corso degli anni i Comuni non hanno mai compartecipato alle spese, interamente sostenute dal Comune di Taormina - viene evidenziato nella delibera proposta dal vicesindaco Giuseppe Sterrantino - e il contratto di locazione è ormai scaduto, così come quello di comodato d’uso tra l’ente e l’Agenzia delle Entrate”. L’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca aveva già chiesto al Consiglio comunale di esprimersi a dicembre “per cancellare una situazione anomala - aveva detto in aula il primo cittadino - in cui solo noi siamo chiamati a tenere in piedi l’Ufficio”: l’aula aveva approvato all’unanimità la proposta di recedere dai patti e in quell’occasione De Luca aveva spiegato come l’Agenzia delle Entrate chiede al Comune di adeguare l’immobile alle norme di sicurezza e di pagare le utenze, come previsto dal comodato, pari per il periodo gennaio 2022-giugno 2023 a 14mila 484 euro, ritenendo di dover chiudere i rapporti visto il disinteresse delle altre amministrazioni locali. La giunta ha quindi deliberato di recedere dal protocollo del 2016 con gli altri Comuni, non prorogare il comodato d’uso gratuito con l’Agenzia delle Entrate e dare mandato all’Ufficio tecnico di comunicare alla Direzione regionale di Palermo che i locali devono essere sgomberati entro 60 giorni. Alla società proprietaria verrà pagato l’affitto sino allo sgombero, con rivalsa delle quote nei confronti degli altri Comuni ai quali verrà chiesto il pagamento degli arretrati. Dunque qualora non venisse trovata un’altra soluzione e si arrivasse alla chiusura dell’Ufficio territoriale di Taormina, gli utenti di un vasto comprensorio tra zona jonica e valle dell’alcantara dovranno recarsi a Messina per le pratiche relative alla gestione delle imposte. Già nel 2016 si era paventata la chiusura dell’Agenzia delle Entrate di Taormina con l’accorpamento alla sede di Messina, nell’ottica delle politiche nazionali di spending review: allora i sindaci di mobilitarono e si fecero carico delle spese di mantenimento del presidio, ma per Taormina non hanno mantenuto le promesse.